Pomeriggio di fuoco e notte infernale sia ad Alcamo che a Castellammare del Golfo. Le fiamme hanno distrutto un paio di migliaia di ettari nelle contrade alcamesi Fico e Manostalla e in quella castellammarese di Fraginesi. Del tutto devastato Monte Inici dopo le fiamme di dieci giorni fa.
Il rogo che è divampato nelle campagne alcamesi dalle 13 fino alle 20 di ieri ha anche fatto sfiorare la tragedia. Un intero nucleo familiare composto da quattro adulti e tre bambini è rimasto intossicato dal fumo dell’incendio che ha circondato l’abitazione.
Sul posto sono arrivare due ambulanze e i carabinieri mentre i vigili del fuoco hanno aperto il varco. Il capofamiglia. G. G. di 51 anni, avrebbe ritardato a fuggire in quanto detenuto agli arresti domiciliari. Tutti sono stati ricoverati all’ospedale di Alcamo e le loro condizioni non destano preoccupazioni.
A Fraginesi, invece, in piena notte e quando le temperature erano ancora sopra i 30 gradi, si è scatenato l’ennesimo inferno. Quasi 1.300 ettari di bosco, sottobosco e macchia mediterranea sono andati distrutti. “Monte Inici non c’è più” ha detto il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Coppola.
Il panico si è scatenato intorno alle 3 della notte quando un cambio di direzione del vento, mentre la gente dormiva, ha spinto le fiamme verso diverse abitazioni. Vigili del fuoco, forestali, protezione civile e forze dell’ordine sono però riusciti a fare evacuare in fretta tutte le case.
In extremis si sono salvati marito e moglie fuggiti poco prima che la loro villetta venisse avvolta dalle fiamme. L’immobile, totalmente attaccato dal fuoco, è crollato poco dopo, prima che entrassero in azione due canadair con le prime luci dell’alba.
Il bilancio per l’ambiente è terribile e anche quello che per le abitazioni. Per fortuna nessun danno alle persone che, in questo periodo, affollano le case di villeggiatura e nemmeno alle decine di soccorritori. In piena attività durante l’intera nottata, anche il primo cittadino castellammarese.
Le fiamme adesso sembrano battute anche perché è davvero rimasto poco da bruciare. Questa mattina Nicola Coppola incontrerà il prefetto per valutare la possibilità di richiedere lo stato di calamità. Intanto verrà immediatamente chiusa, per evidenti pericoli di frane e di caduta alberi, una strada che dal Belvedere sale verso la montagna.
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