Come sta il turismo in provincia di Trapani, è influenzato dalla crisi che sta vivendo Birgi? E quali sono le richieste e i problemi che vivono turisti e operatori turistici? Lo abbiamo chiesto a due qualificate guide turistiche che lavorano in provincia di Trapani, Reghina Hundemer presidente dell’associazione Guide Turistiche Trapani e Sicilia Occidentale e Annalisa Bellafiore, guida e operatrice turistica.
“La crisi dell’aeroporto di Birgi e la defezione di Ryanair non hanno causato danni, per noi che lavoriamo con i gruppi, almeno in questa prima parte di stagione turistica. Ci sono, infatti, gli arrivi a Palermo che ha aumentato i voli e quelli di Catania che portano, anche in questo caso, i gruppi con i quali lavoriamo – le parole di Annalisa Bellafiore -. Ovviamente, i turisti individuali sono in netto calo, quelli che atterrano a Trapani, che vanno nei B&B almeno una notte, affittano l’auto e vanno a cena e a prendere il gelato, nei musei e nei parchi archeologici. Questo tipo di turismo, sì, sta avendo e avrà un brusco calo – continua la Bellafiore – e sta creando danni economici alle attività di ristorazione e alle strutture ricettive”.
Altro importante aspetto è ciò che pensano i turisti e qual è la loro percezione della nostra provincia. Ecco quello che ci ha detto Reghina Hundemer: “I turisti, specie gli stranieri, sono affascinati dalle bellezze della Sicilia occidentale ma sono scioccati dalla sporcizia. Non solo dal problema dei rifiuti in generale di questo periodo ma anche da quello che viene abbandonato per le strade: bottiglie, carta. Altra cosa che notano è la presenza di tanti cani randagi abbandonati e poi l’incuria e la mancanza di manutenzione dei siti archeologi. C’è imbarazzo, a volte, per le cose che non vanno nei musei. Spesso arriviamo a Segesta e manca l’acqua in bagno, manca la carta igienica, manca anche la porta nel bagno delle donne. E in questi casi, ad esempio, i turisti ci chiedono, perché non comprano ciò che occorre con i soldi dei nostri biglietti?”
Altra cosa che ci è stata sottolineata è il degrado nei parchi archeologici. C’è sicuramente l’emergenza di pulire il Parco Archeologico di Segesta, – ci dice Annalisa Bellafiore – ma anche quello di Marsala è in condizioni disastrose, come le aree ellenistico-romane vicino alla Pellegrino, dove le erbacce hanno coperto gli scavi. Bisogna intervenire al più presto per evitare pericoli incendi.
Abbiamo chiesto alla Bellafiore e alla Hundemer, come si convive e cosa dicono i turisti che, a Selinunte si trovano tra uno dei parchi archeologici più importanti al mondo e l’abusivismo di Triscina. “Ho imparato a rispondere alle provocazioni così – risponde la Bellafiore – a tutti piace andare a dormire nella casa di Montalbano”.
“Quando devo parlare dell’abusivismo a Triscina di Selinunte – le parole di Reghina Hundemer – dico ai miei turisti di dimenticare quelle case e immaginare che 2500 anni fa c’era un fiume, c’erano le navi e il Porto di Selinunte, dove oggi c’è la spiaggia di Triscina”.
Un altro tipo di abusvismo è quello delle guide turistiche non qualificate. Oggi si è guide turistiche facendo un esame di Stato e uno per la lingua. Ci sono tanti abusivi in provincia, dove, chi fa il custode fa anche da guida, chi vende una cartolina diventa una guida.
“Chi vuole intraprendere questa professione deve avere dei requisiti: una laurea in materie umanistiche, una conoscenza della lingua di livello c1, – le parole della Bellafiore – deve sostenere un esame bandito ogni due anni dall’assessorato regionale del Turismo, da lì l’abilitazione e l’iscrizione all’albo regionale con la consegna di un patentino da portare dietro ed esibire durante lo svolgimento dell’attività.
“Abusivi ce ne sono tanti e controlli pochi – conclude Annalisa Bellafiore -. Noi abbiamo segnalato alla polizia municipale la presenza a Mazara, Marsala, Trapani e in altre città e non ci risponde nessuno. Non ci si può improvvisare guide turistiche ed è triste che la Polizia Municipale non intervenga”.
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