“Il bando prevede una dotazione sufficiente a finanziare ben 1000 progetti ma la Regione ne ammette appena 162 a fronte di sole 482 domande presentate. È l’ultimo pastrocchio della Regione Siciliana sul PSR che, anziché incoraggiare le micro imprese siciliane con la sottomisura 6.2, le scoraggia a parteciparvi e le scarta per requisiti inesistenti”. È quanto scoperto dal deputato regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri, che avendo constatato la veridicità di alcune segnalazioni, ha presentato una mozione che impegna a rivedere le interpretazioni dell’assessorato regionale “assolutamente fuori logica che non giovano le costituende microimprese siciliane”.
Al bando relativo alla sottomisura 6.2, riguardante gli aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per le attività extra-agricole nelle zone rurali, che prevede un aiuto forfettario 20.000,00, tra le 482 domande presentate ben 257 sono stata considerate non ricevibili. Nelle graduatorie provvisorie sono stati indicati una serie di motivi di non ricevibilità che avevano come denominatore comune l’assenza di un contratto di comodato/affitto già stipulato alla data di presentazione della domanda. Una pretesa che crea anacronismo amministrativo, in quanto costringerebbe ad assunzione di costi di stipula ed impegni a lungo termine, che di certo non sono sostenibili per un soggetto che chiede aiuto per avviare l’attività. Tale concetto è totalmente in contrasto con la filosofia della sottomisura che intende favorire chi avvia attività in zona rurale, e non scoraggiare con cavilli burocratici.”
Luigi Sunseri, deputato firmatario e promotore della mozione, fa altresì notare che non esiste alcuna indicazione specifica circa l’obbligo da parte dei partecipanti di aver già stipulato un contratto di affitto o di comodato al momento di presentazione della domanda.
Sunseri ricorda inoltre quali sono gli obiettivi delle risorse del PSR che servono a “stimolare la competitività del settore agricolo, realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali”.
Ma non solo, la dotazione finanziaria risulta sufficiente a finanziarie 1000 progetti ma ne sono stati presentati appena 482.
“Il bando è andato quasi deserto – accusa il deputato regionale – proprio per questi requisiti assurdi. Ci troviamo di fronte a un controsenso: ci sono i fondi per finanziare 1000 domande ma ne vengono accettate solo 162. È chiaro che se una persona deve iniziare un’attività aspetta di avere prima i finanziamenti. I costi e gli impegni a lungo termine previsti dai requisiti del bando hanno disincentivato la partecipazione alla sottomisura e, di conseguenza, – conclude il deputato Ars – ridotto la spesa dell’amministrazione regionale”.
“Com’è possibile – attacca Sunseri – che il PSR, fatto apposta per erogare aiuti forfettari a fondo perduto per l’avviamento di nuove imprese e promuovendo la partecipazione di giovani sotto i 40 anni, tagli le gambe sul nascere in questo modo?”.
“Con questa mozione – conclude Sunseri – chiedo l’impegno del Governo della Regione a ritenere ricevibili tutte le domande complete sotto ogni aspetto e carenti esclusivamente della stipula del contratto di affitto o comodato o dell’indicazione della sede operativa dell’operazione; a permettere l’integrazione della documentazione necessaria a rendere ammissibili al finanziamento le domande non ricevibili, e a istituire un tavolo tecnico o un gruppo di lavoro che si occupi della stesura del prossimo bando relativo alla sottomisura 6.2, a cui dovranno partecipare, oltre ai rappresentanti del dipartimento di competenza ed il Responsabile della Misura/sottomisura, anche tecnici agronomi e stakeholders del settore”.
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