Cosa accade quando non ci si può più fidare di cosa i nostri occhi vedono sullo schermo?
Le campagne di disinformazione online sono un problema un problema, ma potrebbero presto diventare un problema ancora più grande, minacciando di innescare una catastrofica crisi dell’età dell’informazione. Le nuove tecnologie permettono infatti di non distinguere il falso dal vero.
A questo si aggiunge un ultimo sviluppo.
Gli scienziati avevano sviluppato un software basato sull’intelligenza artificiale per rilevare video “deep fake”, ossia video manipolati che possono diffondere disinformazione e falsi allarmi.
Ma ecco la parte negativa. Oltre a scovare questi fake video, il software può anche crearli. Una tecnologia simile è già stata utilizzata per generare video di celebrità fasulle e persino video porno fasulli. Video che però sembrano veri.
Ma come funzionano?
I deep fake video, anche semplicemente chiamati deepfakes, si basano su tecniche di sintesi di immagini in grado di convertire virtualmente, in modo impeccabile, il contenuto di un video in un altro. In un deepfake, le riprese di un politico o di un personaggio pubblico possono essere modificate in modo da fargli dire cose che non ha mai pronunciato.
In più questi sistemi funzionano automaticamente e senza bisogno di intervento umano.
Alimentato dall’intelligenza artificiale e dall’apprendimento automatico, il sistema può copiare le espressioni facciali di un soggetto in un video, mapparle e ricreare un video fake. Barack Obama può essere facilmente trasformato in Donald Trump.
Il sistema può anche convertire i film in bianco e nero a colori o manipolare le immagini in modo che un fiore di ibisco venga convertito in una giunchiglia. Poiché questo nuovo strumento è in grado di trasformare automaticamente grandi quantità di video, potrebbe essere particolarmente utile per i registi o i game designer che desiderano creare ambienti digitali dettagliati.
Questo software di imaging potrebbe potenzialmente avere anche altre applicazioni. Ad esempio, potrebbe essere applicato per aiutare le auto a guida autonoma a operare in modo più sicuro in condizioni di scarsa illuminazione.
Il punto è un altro. Siamo di fronte a tecnologie che offrono davvero tante opportunità, dipenderà solo da noi utilizzarle in modo consapevole o meno.
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