L’app della polizia incoraggia i giovani a denunciare. Decine gli arresti in città grazie a “YouPol”
Si scarica e si installa sul proprio cellulare o tablet. Niente di più semplice per i giovani che posseggono uno smartphone: sono i principali utenti dell’app “YouPol” della Polizia di Stato, che in nove mesi a Palermo ha già ricevuto 370 segnalazioni. Un metodo rapido per denunciare spacciatori, bulli, ma anche posteggiatori abusivi, la quale presenza può essere indicata anche allegando foto e video.
Da febbraio, mese in cui l’applicazione è diventata operativa anche nel capoluogo siciliano, almeno cinquanta segnalazioni riguardano episodi di bullismo: in molti casi le indagini sono ancora in corso e si muovono nel massimo della riservatezza, ma già sin dalla sua nascita “YouPol” è riuscita a dare coraggio ai più giovani, permettendo ad un tredicenne della provincia di mettere fine al suo incubo. Ha raccontato alla polizia di subire vessazioni e aggressioni da parte dei compagni di scuola, una vicenda su cui è così stata fatta luce.
“Il contenuto delle segnalazioni che giungono alla centrale operativa – spiegano dalla questura – viene condiviso con gli uffici investigativi per l’avvio delle relative indagini ed accertamenti, salvo i casi di pronto intervento delle volanti che grazie ad esse hanno proceduto a diversi arresti e denunce. Anche da segnalazioni di casi diversi da quelli previsti dall’applicazione in molti casi sono scaturiti interventi di polizia, dai furti ai parcheggiatori”.
“Grazie alla piattaforma – precisano – si è proceduto in numerosi casi all’arresto di spacciatori e alla denuncia all’autorità giudiziaria di bulli, soprattutto in ambienti scolastici. I casi che riguardano minori vengono trattati dalla sezione specializzata della squadra mobile e dall’ufficio Minori della divisione Anticrimine della questura, insieme ai servizi sociali comunali o altre strutture specializzate”.
Insomma, il modo per avere “YouPol” sul cellulare è semplicissimo, il linguaggio si avvicina a quello dei giovani ed è possibile mantenere l’anonimato.Caratteristiche che hanno incoraggiato la denuncia di pusher, soprattutto nel centro storico, e il loro arresto. E’ il caso di un giovane sorpreso a spacciare in piazza Beati Paoli: la segnalazione giunta in sala operativa tramite l’app ha permesso l’intervento tempestivo degli agenti che, sul posto, hanno potuto accertare anche la presenza di coloro che avevano poco prima acquistato la sostanza stupefacente.
Altri due episodi si sono registrati in zone in cui il mercato dello spaccio è particolarmente florido. Una delle segnalazioni giunte tramite l’app parlava di un uomo che vendeva droga in strada in via Brancaccio: i poliziotti l’hanno sorpreso mentre cedeva le dosi ad alcuni giovani. Caso simile a Ballarò, dove sono stati due i pusher a finire in manette. Da “YouPol”, pochi giorni fa, è infatti arrivato un messaggio: “Qui si spaccia”, la mappa indicava la via Nunzio Nasi, a pochi metri dal popolare mercato. Le pattuglie sono giunte sul posto in pochi minuti e hanno colto in flagrante due spacciatori.
“L’app – sottolinea la polizia – può essere utilizzata anche se chi segnala si trova in una provincia diversa. E’ quindi consentito denunciare anche fatti di cui si è testimoni diretti (anche tramite foto o immagini acquisite sul proprio dispositivo) ovvero notizie di cui si è appreso in forma mediata (link, pagine web, ricezione messaggi, informazioni orali). La descritta progettualità garantisce inoltre la localizzazione esatta immediata del dispositivo segnalante e del luogo interessato dall’evento, anche se distanti tra loro”.
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