Agitazione, sudorazione, tachicardia, tensione muscolare, oppressione toracica, ma anche sensazione di soffocamento, paura di morire, di perdere il controllo, di impazzire: ANSIA.
Molti la conoscono, alcuni ci convivono da anni, altri tentano quotidianamente di affrontarla.
Si calcola che circa una persona su cinque nella vita ha avuto modo di sperimentarla.
Ma che cos’è esattamente l’Ansia?
Si tratta di un’ emozione complessa che comporta uno stato di attivazione del nostro organismo a seguito di una situazione percepita come minacciosa e ha lo scopo di mettere l’organismo nella condizione ideale per affrontare il pericolo.
Di per sé non è un limite o un disturbo, ma una fondamentale risorsa per la nostra sopravvivenza: una sorta di campanello di allarme interno che ci avvisa quando nell’ambiente che ci circonda ci sono situazioni che possono diventare pericolose per la nostra sopravvivenza, preparando il nostro corpo a reagire.
Tuttavia questa fedele amica può trasformarsi in un problema quando si manifesta in modo eccessivo rispetto alla situazione da fronteggiare, dura troppo a lungo e si inizia ad avere la sensazione di non riuscire più a controllarla.
Può capitare in alcuni casi che il campanello d’allarme inizi a suonare apparentemente senza alcun motivo: sarà allora importante cercare di capire dove risiede nella nostra mente, nel nostro vissuto la causa e perché si manifesta proprio in quel momento storiografico della propria vita.
L’aggravarsi di questa ansia, apparentemente immotivata, può sfociare nei ben noti Attacchi di Panico o manifestarsi ripetutamente e con intensità costante e trasformarsi in un vero e proprio Disturbo d’Ansia Generalizzato.
L’Attacco di Panico è una scarica di qualcosa che dentro di noi va in corto circuito. Si concretizza in un breve periodo di paura intensa accompagnata da una serie di sintomi fisici e cognitivi. L’esordio è brusco, e nel giro di pochi minuti viene raggiunto il picco di massima intensità:
tachicardia, tremori, senso di soffocamento, dolori al petto, nausea o disturbi addominali, sensazione di svenimento, sensazione di irrealtà (non sapere dove si è o cosa si stava facendo), depersonalizzazione (sentirsi staccati da se stessi), paura di impazzire o di morire, sensazioni di torpore o formicolio a parti del corpo e brividi o vampate di calore.
Un Attacco di Panico può capitare a tutti nel corso della vita senza diventare un problema clinicamente significativo; diverso è però il caso in cui il timore che gli attacchi possano ripetersi genera una condizione di aspettativa ansiosa che limita le normali attività della vita quotidiana.
In questo caso si parla di Disturbo di Attacco di Panico.
Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è, invece, una condizione in cui compaiono sintomi corporei e mentali simili agli attacchi di panico ma più lievi che si protraggono nel tempo assieme ad un’eccessiva apprensione, affaticabilità e difficoltà a concentrarsi e a dormire.
I Disturbi d’Ansia diventano un serio problema quando,a causa loro, si inizia a diminuire le attività sociali e i rapporti affettivi: molte persone smettono di guidare per paura di avere un attacco alla guida, non vanno più al cinema o a cena fuori per il timore di avere una crisi e non riuscire a gestirla, e così in altre situazioni di vita.
E’ importante quindi sapere che: il disturbo d’ansia si può curare!
La Psicoterapia è una strada possibile, un percorso utile perché direttamente rivolto ad individuare le cause profonde e realmente scatenanti dell’ansia invalidante.
In alcuni casi è necessario associare il percorso psicoterapico ad una terapia di tipo farmacologico, sicuramente fondamentale ed efficace soprattutto in una prima fase di intervento.
E’ importante sottolineare che i farmaci però da soli non bastano, in quanto non permettono di individuare e risolvere definitivamente i veri motivi per cui l’ansia ha preso il sopravvento su di noi.
Per questo è consigliabile associare ai farmaci, qualora necessari, sempre un percorso psicoterapeutico.
Gli psicofarmaci o i medicinali omeopatici, infatti, possono essere molto utili a circoscrivere il problema e a controllarne le manifestazioni, ma per arrivare ad una soluzione la persona deve imparare a conoscersi meglio e a riflettere in maniera consapevole su se stessa e su quale sia il pericolo “interno” che il campanello di allarme ci segnala.
Pertanto a chi soffre di questo tipo di disturbi suggeriamo di fare il primo passo verso la guarigione: chiedere aiuto.
Spazio di Psicologia e Logopedia “Il Cerchio”
Articolo pubblicato sul mensile “Comunità” a cura di Domenico Ferrara e Milena Mazzara
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