“È importante fare attenzione a questo momento dell’identità siciliana riscoprendo quei siti importanti che nel passato abbiamo abbandonato. Per questo abbiamo considerato 6 milioni di euro nel prossimo bilancio per gli scavi archeologici e per l’entroterra siciliano”. L’assessore regionale ai Beni culturali annuncia un investimento importante per riscoprire gli immensi tesori nascosti in Sicilia, ancora da scoprire.
Intervenuto all’inaugurazione della mostra aperta all’istituto scolastico “Pirandello” di Bivona, “I Tesori dei Monti Sicani: un percorso tra storia e archeologia”, l’assessore e archeologo ha parlato di come in passato sono stati dimenticati i territori dell’entroterra, come quello dei monti sicani, riscoperto grazie al lavoro degli studenti che hanno collaborato all’opera degli esperti Johannes Bergemann e Rebecca Diana Klug dell’Archäologisches Institut dell’Università tedesca di Göttingen, impegnati nella ricerca che ha dato vita alla mostra riguardante il territorio dell’entroterra agrigentino e palermitano, antropizzato dalla civiltà autoctona dei Sicani, stanziatisi nell’area del Platani, del Magazzolo e del Sosio, alla quale l’archeologa Klug ha donato il materiale illustrativo archeologico oggi esposto nell’istituto scolastico che raccoglie alunni da dieci diversi paesi dell’entroterra siciliano.
“Queste zone sono state più sfortunate in passato – ammette l’assessore Tusa al taglio del nastro – ma il patrimonio culturale è importante ed è da preservare. In questi territori abbiamo il compito di investire maggiormente, per questo abbiamo deciso con il presidente della Regione Nello Musumeci di direzionare i nostri fondi per i paesi della nella Sicilia interna, come Prizzi, Santo Stefano Quisquina, Bivona. In Sicilia vedo un rinascimento culturale che fino a 10 anni fa non c’era – aggiunge Tusa, dopo aver tagliato il nastro della mostra – oggi i sindaci chiedono nuovi musei e nuovi parchi archeologici, prima chiedevano di investire sul cemento. Per questo motivo abbiamo creato un ufficio per i progetti al fine di farci trovare pronti a nuovi fondi europei”. A queste nuove scoperte dei monti Sicani hanno partecipato anche gli alunni, impegnati sul campo delle ricerche con il progetto “Alternanza scuola-lavoro” per un lavoro inaugurato dall’Università di Gottigen, interessata ad esplorare la Sicilia interna per scoprire le tracce della storia. Ad aprire la conferenza che ha visto la partecipazione anche dei professori Pietrina Anello e Aurelio Burgio del Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo, del professore Massimo Cultraro del CNR di Catania e di Stefano Vassallo della Soprintendenza di Palermo è stata la dirigente scolastica dell’istituto bivonese, Giovanna Bubello: “Abbiamo scoperto un tesoro di cui non avevamo consapevolezza – ha spiegato soddisfatta del lavoro degli studenti – i ragazzi hanno studiato il cammino e compreso tante cose perché solo conoscendo il passato possiamo cambiare il futuro”.
Sarà la volta buona per l’avvio di nuove campagne scavi all’interno del Parco Archeologico di Segesta che possano far riaffiorare i tanti tesori ancora sepolti ?
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