E’ andato bene il secondo intervento alla gamba, effettuato in una struttura specializzata di chirurgia vascolare, alla gamba sinistra per Angela Grignano, la ragazza di Trapani di 24 anni che lavora nell’hotel Ibis, rimasta gravemente ferita, sabato, nell’esplosione causata da una fuga di gas in una boulangerie nella zona dell’Opera, a Parigi, dove hanno perso la vita quattro persone: due pompieri, una turista spagnola e una donna il cui cadavere è stato trovato stamattina sotto le macerie dell’edificio della rue Trevise.
I feriti sono una cinquantina, fra i quali 10 in gravi condizioni. Un’operazione complessa durata oltre sei ore. “I medici ci hanno rassicurato che l’operazione è andata più che bene, sono molto contenti e ottimisti. Siamo commossi da come il Signore ha ascoltato le preghiere di tutte le persone che hanno pregato per Angela, e come questo affetto ci sta sostenendo e ha condotto le mani dei medici”, dice Giuseppe Grignano, il fratello sacerdote di Angela. “Ci hanno detto che sono riusciti a ricostruire tessuti e arterie più di quanto immaginavano e sono molto soddisfatti”.
Il prete rassicura anche anche la comunità diocesana di Trapani, con cui è sempre rimasto in contatto: “Nel pomeriggio siamo andati con tutta la mia famiglia a celebrare la messa in comunione con la missione cattolica italiana di Parigi, pregando intensamente per Angela. Al rientro il Signore ci ha accarezzato con la sua grande misericordia e amore”.
“Era rimasta una sola arteria ad irrorare la zona sotto il polpaccio”, aveva riferito stamani il fratello, raggiunto al telefono, da Parigi, dove è giunto ieri assieme ai genitori, con un volo messo a disposizione dal Consolato italiano. “Nonostante il lungo intervento chirurgico di ieri – aveva detto padre Giuseppe – i medici non sono riusciti, per le gravissime lesioni all’arto, a ripristinare la circolazione sanguigna. E purtroppo dalla gamba martoriata, Angela continuava a perdere sangue”.
I medici erano stati piuttosto cauti e riservati e al fratello avevano riferito che “è in atto una forte infiammazione all’arto”, che potrebbe avere pesanti ripercussioni sulle condizioni generali della paziente”.
“Siamo nelle mani di Dio”, aggiunge il sacerdote. La giovane è stata tenuta in coma farmacologico, ma prima del secondo intervento, quando i medici hanno diminuito i farmaci per vedere la reazione della paziente, la ragazza ha aperto gli occhi, incrociando lo sguardo della nonna che in quel momento era al suo capezzale. Un segnale raccolto con fiducia dai parenti, che rimangono in trepidazione.
Dopo aver concluso gli studi universitari alla Sapienza di Roma dove ha vissuto per circa tre anni, Angela un mese e mezzo fa si era trasferita a Parigi per cercare spazi nel mondo dell’arte e dello spettacolo; aveva trovato lavoro nell’hotel Ibis, che si torva proprio accanto al luogo dove è avvenuta l’esplosione. Per dieci anni, Angela aveva frequentato a Xitta, la frazione di Trapani dove viveva con il padre elettricista e la madre casalinga, una scuola di danza, la “Crisalide”
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