Dopo oltre sei anni si chiude oggi in Sicilia il capitolo dei commissari nelle Srr, le soscietà di gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia. Il governo Musumeci ha deciso di porre fine alla gestione straordinaria nelle Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti, restituendo competenze e responsabilità agli enti locali.
«Il processo di rendere l’Isola una regione normale – evidenzia il presidente Nello Musumeci – prosegue incessantemente, anche a rischio di adottare provvedimenti impopolari. Il mio governo su questo aspetto non farà un passo indietro».
Il problema riguarda quattro province,dove sei Srr non hanno ancora definito il transito dei lavoratori o degli impianti: Agrigento Provincia ovest e Agrigento Provincia est, Messina Area metropolitana, Palermo Area metropolitana, Palermo Provincia est e Ragusa Provincia. In questi territori, da oggi, non è più operativa la figura del commissario straordinario e per questo si rischiavano gravi problemi.
Il governo regionale ha provveduto a evitare disagi fornendo, ai Comuni inadempienti, tutte le indicazioni utili per assicurare la continuità delle prestazioni, in attesa che si completi il pieno passaggio delle funzioni alle Srr previsto da una legge del 2010.
Il dipartimento Acqua e rifiuti è in contatto continuo con le ex Province e i Comuni. Quasi tutti i sindaci metropolitani, i sindaci e i commissari dei Liberi consorzi sono in prima linea per applicare la direttiva della Regione.
Proprio in queste ore, infatti, i primi cittadini stanno lavorando con grande impegno per preparare le ordinanze, contingibili e urgenti, necessarie ad arginare ogni possibile crisi della gestione dei rifiuti in Sicilia.
«Procedendo così – continua Musumeci – l’emergenza sarà evitata. Finalmente. E questo grazie anche a quei tanti sindaci che hanno capito che la musica è cambiata e collaborano con la Regione. Per troppi anni, decenni in realtà, chi sarebbe dovuto intervenire si è girato dall’altra parte. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. In dodici mesi, insieme all’assessore Alberto Pierobon, al dirigente generale del dipartimento Salvo Cocina e al consulente Aurelio Angelini, abbiamo impresso una marcia forzata».
Il primo Piano ordinario dei rifiuti, che servirà a sbloccare 180 milioni di euro di fondi europei, «è una realtà, così come lo sarà – assicura – a brevissimo la legge in materia che ridisegna competenze e responsabilità tra Regione ed enti locali».
Nel frattempo la raccolta differenziata è cresciuta, in appena un anno, dal 20 al 35 per cento, «e se non fosse per la bassissima percentuale delle tre Città metropolitane saremmo ben oltre il 50 per cento. Solo proseguendo così potremo uscire definitivamente dall’emergenza e lasciarci alle spalle questo triste ricordo».
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