Altra tegola sull’aeroporto di Trapani Birgi. Lo scalo trapanese, dopo la chiusura della base di Ryanair nell’ottobre 2017, sembra non riuscire a catturare l’interesse delle compagnie aeree. Non ha sortito alcun effetto, infatti, la nuova iniziativa per attribuire i rimanenti 22 lotti che non erano stati assegnati in occasione dell’aggiudicazione degli altri tre lotti dei servizi di promozione turistica affidati alla compagnia Alitalia per Lazio, Lombardia e Campania e alla Blue Air per il Piemonte.
Alla procedura scelta con la pubblicazione dei bandi non ha partecipato nessuna Compagnia. Andata in frantumi, quindi, la possibilità di ricostruire un network di collegamenti allargato alle destinazioni nazionali e a quelle principali europee. Airgest e il comune di Marsala, ente capofila tra quelli dell’Accordo di collaborazione per lo sviluppo della vicina aerostazione «Vincenzo Florio» infatti, speravano di trovare la copertura per le tratte domestiche interne (Sardegna, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Veneto e Friuli Venezia-Giulia) e quelle europee (Francia, Polonia, Belgio, Germania, Malta, Olanda, Slovacchia, Spagna, Repubblica Ceca, Regno Unito e Scandinavia), che avevano fatto la fortuna di Trapani con tre milioni di passeggeri.
“Sono profondamente rammaricato per quanto è successo – sottolinea il Sindaco Alberto Di Girolamo. Mi sono già sentito con i funzionari regionali e con l’Airgest e nei prossimi giorni vedremo in che modo agire considerato che l‘Aeroporto di Birgi deve essere rilanciato a sostegno dell’economia del nostro territorio”.All’assegnazione tramite bandi si era giunti dopo una serie di incontri tra l’assessorato regionale al Turismo, l’Airgest e i Comuni interessati per decidere la strategia più idonea per giungere all’assegnazione dei rimanenti 22 lotti. È stato il comune di Marsala a formalizzare la procedura con un atto del dirigente del Comune, settore Commercio ed Attività Produttive, Giuseppe Fazio, finalizzato a ricercare Compagnie cui assegnare le 22 tratte nazionali ed europee.
L’esito del bando butta, ancor più, nello sconforto gli operatori turistici del territorio che non vedono luce in fondo a questo tunnel.
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