Da un po’ di tempo, sui social e negli editoriali indirizzati, vi è una certa tendenza a etichettare con la parola pecoroni e ultimamente italioti coloro che sostengono o sono elettori di un partito differente.
Ma esattamente perché si utilizzano queste accezioni?
Vecchio e Nuovo I motivi possono essere molteplici, ma non esiste una vera motivazione; di fondo si può intravedere l’essere stufi della vecchia classe politica, per vecchia si intende la politica corrotta e inconcludente. Ma per nuova politica cosa si vuole lasciare intendere? Nuovo è utilizzato dal Segretario del PD e nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi (“Il nuovo che avanza”) e anche dai guru del M5S Grillo e Casaleggio (“Nuovo periodo culturale”), quindi, quali sono i partiti che vengono indicati come il nuovo? Dai Social si potrebbe evincere (anche dalla grande presenza degli elettori pentastellati sulle community online) che il Paese è dalla parte di Grillo, ma le urne hanno affermato il contrario. Il Paese è con il Partito Democratico, e dopo il silenzio sui Social e lo spopolare dell’hashtag #vinciamopoi, sulle community virtuali gli elettori del partito di Grillo hanno cominciato ad attaccare l‘italiano medio per la sua scelta di votare il PD, commentando, postando e twittando su più fronti proposte di arresto, soprannomi (pecore, stupidi, malinformati) per gli elettori, e per il partito.
Ma perché i cittadini hanno votato il PD?
Renzi Tanti risponderebbero per la mancia elettorale degli ottanta euro in busta paga, ma forse sono da ricercare in altro i motivi del voto. Una parte dei due milioni in più di elettori rispetto alle politiche è da attribuire all’abilità di Renzi nel programmare la sua agenda di Governo ma anche il sue acume oratorio che lo rende molto convincente. I detrattori dei risultati di queste Europee affermano che i risultati dei Democratici sono soltanto merito di Renzi ma i sostenitori affermano che il Premier è a capo di un pensiero che va prendendo forma nel PD (vedi Deborah Serracchiani). Però si può dire che il PD (o Renzi) abbia vinto non con ma nostante la Bonafè o la Picierno. E c’è da dire che il soprannome Ebetino di Grillo non ha avuto la stessa funzionalità di Gargamella a Bersani.
Amministrative Le Elezioni Europee coincidevano con le Amministrative in molti paesi storicamente di Sinistra o i candidati di Sinistra nelle stesse erano più forti (politicamente parlando) dei competitor.
Il disastro Monti-Berlusconi Molti degli elettori dei suddetti hanno riversato il loro voto nel PD decretando cosi una debacle rispetto alle aspettative pre-elettorali.
Il voto Cattolico Il Movimento 5 Stelle si è accorto troppo tardi di non vivere in un paese protestante, e quindi abbastanza avverso ai processi popolari. I tentativi di accattivarsi l’elettorato Cattolico alla conclusione della campagna elettorale sono stati abbastanza impacciati (Date una carezza a chi non vota 5 Stelle e dite che questa è la carezza del MoVimento (Casaleggio dixit) http://www.iltempo.it/politica/2014/05/24/grillo-a-piazza-sn-giovanni-1.1253486 ).
Concretezza e Continuità Sia o no concretezza lo vedremo, ma un buon numero di Italiani hanno votato a favore alla propositività Renziana, e hanno interpretato (se per grillino si intende fare e per renziano il non fare) Renzi come un Grillino e Grillo come un Renziano. Oltre alla concretezza hanno votato anche per la continuità nel senso cioè che hanno votato a favore della stabilità del paese.
Salvatore Pampalone
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