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Coronavirus, Scuole e università chiuse fino a metà marzo. La decisone definitiva nel pomeriggio

By   /  4 Marzo 2020  /  No Comments

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Il governo sta decidendo se chiudere scuole e università in tutta Italia da domani fino al 15 marzo e in giornata dovrebbe arrivare anche un nuovo Decreto del presidente del Consiglio che fornirà ulteriori misure per il contenimento sanitario al fine di contrastare l’espandersi dell’epidemia di coronavirus. Lucia Azzolina, frena: “Nessuna decisione sulla chiusura delle scuole è stata ancora presa, abbiamo chiesto un approfondimento al comitato tecnico-scientifico”.

Il governo ha quindi seguito il parere della commissione scientifica che già ieri aveva consigliato la chiusura per un mese degli eventi sportivi in tutto il Paese; così pure la linea del ministero della Salute Roberto Speranza, che si era detto favorevole alla chiusura.

Nel pomeriggio quindi la decisione definitiva, inoltre è prevista una riunione tra Conte e i presidenti delle Regioni a Palazzo Chigi. All’incontro, a quanto si apprende, prenderanno parte di persona il governatore della Liguria Giovanni Toti e quello del Lazio Nicola Zingaretti. Stefano Bonaccini, Luca Zaia e Attilio Fontana vi parteciperanno in video conferenza. Possibile anche la presenza di Nello Musumeci e Alberto Cirio.

Due assessori emiliani positivi, Patuanelli in isolamento – Intanto la Regione Emilia-Romagna comunica la positività di due assessori e il ministro Stefano Patuanelli è in auto-isolamento negli uffici del Mise. I due assessori contagiati sono il titolare della Salute, Raffaele Donini, e la neo-assessora alle Aree Montane, Barbara Lori. Sono risultati negativi al tampone, invece, il governatore Stefano Bonaccini il sottosegretario Davide Baruffi. Per quanto riguarda Patuanelli, invece, il suo tampone è risultato negativo: il ministro aveva incontrato negli scorsi giorni, per 15 minuti, l’assessore della Lombardia Alessandro Mattinzoli. Dopo il caso dell’assessore lombardo, quindi, il Covid-19 entra anche nelle stanze di governo della seconda regione più colpita dall’infezione che – dati della Protezione Civile, aggiornati a martedì sera – ha finora colpito oltre 2.500 persone, provocando 79 morti.

 

Le nuove regole – Proprio partendo dagli ultimi dati diffusi da Angelo Borrelli, nelle prossime ore, il governo varerà le nuove regole, valide per un mese in tutto il Paese, sulla base delle indicazioni ricevute dal comitato scientifico, come spiegato alcuni dei capigruppo che hanno partecipato alla riunione di Palazzo Chigi. Allo studio – come spiegato dal ministro della Salute, Roberto Speranza – anche il raddoppio dei posti in terapia intensiva e nei reparti di pneuomologia. E si valuta ancheuna terza zona rossa nel Bergamasco, che potrebbe comprendere diversi Comuni della provincia tra i quali Nembro e Alzano Lombardo. Si cercherà anche di capire quali saranno, invece, le misure dell’esecutivo in campo economico, per sopperire alla conseguente crisi di alcuni settori chiave. Intanto, all’esame dei ministri competenti ci sono anche un piano speciale per garantire lo svolgimento degli esami di maturità e disposizioni straordinarie per prorogare i concorsi pubblici.

Azzolina: “Piano emergenza per la maturità” – La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un’intervista a Repubblica ha dichiarato che “se l’emergenza coronavirus continua, prepareremo un piano di emergenza anche per gli esami di maturità. Non sarà 6 politico, bisogna impegnarsi ancora di più”. Il settore scuola, ha aggiunto, sta “vivendo un momento di difficoltà, ma lo stiamo trasformando in un’opportunità con una spinta che viene dal basso, dalle scuole stesse, perché molte la didattica a distanza la facevano già”.

I concorsi pubblici – Slittamenti invece sono già previsti per i concorsi pubblici, anche se all’esame del governo ci sono anche nuovi e possibili spostamenti delle date: “Per ora sono previste piccole dilazioni nei calendari, prove solo laddove strettamente necessario – ha dichiarato al Messaggero la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone – Ovviamente dipenderà tutto dall’evoluzione della situazione, sicuramente è inutile e controproducente sminuire i rischi. Per il resto, un riassetto organizzativo delle prove stesse non comporterà grossi disagi. E naturalmente contiamo di tornare a una situazione di normalità nel più breve tempo possibile. In cantiere, però, abbiamo l’implementazione di nuove modalità di svolgimento dei concorsi per ridurne la durata e rendere più snelle le procedure selettive”.

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