Le Regioni hanno aumentato i posti e continuano a convertire reparti d’intesa con il ministero della Salute. Priorità alla Lombardia e a tutti i luoghi maggiormente colpiti
È una corsa contro il tempo, uno sforzo che tutte le Regioni e soprattutto il ministero della Salute e la Protezione civile stanno facendo per aumentare i posti in terapia intensiva. Perché è così, in quei reparti che si combatte e si cerca di vincere la lotta contro il Coronavirus. Prima dell’emergenza l’Italia poteva contare su 5.324 posti in terapia intensiva e 2.974 nei reparti di malattie infettive. Adesso ce ne sono 470 in più e si conta di arrivare a nel giro di pochi giorni a una disponibilità di almeno 1.850 posti — da confrontare con un fabbisogno in continua crescita (qui i dati del 15 marzo).
Questo il quadro attuale:
Sicilia: 441, più 200 in fase di allestimento. Ne aveva 411
Lombardia: 1067 posti attivi. In fase di allestimento circa 90 oltre alle valutazioni sull’ospedale Fiera. Ne aveva 861
Campania: 320 attivati ad oggi, 590 in fase di allestimento. Ne aveva 499
Friuli Venezia Giulia: 825 attivati di terapia intensiva. Ne aveva 494. In tutto ci sono 2985 posti divisi tra terapia intensiva, subintensiva e malattie infettive. Di questi, mentre 383 di subintensiva respiratoria, 298 in più rispetto alla normalità. Saranno inoltre 10 volte in più i posti nei reparti di malattie infettive: dai 165 iniziali passeranno a 1777, con un aumento di 1612 posti
Toscana: 447 posti attivati, a questi si aggiungono altri 220 posti in attivazione. Ne aveva 374
Sardegna: 244 posti attivati. Altri 240 posti letto possibili in attivazione. Ne aveva 128
Piemonte: 320 posti in terapia intensiva attivati. Possibile attivare fino a 480 posti nelle prossime ore. Un terzo di questa disponibilità deve essere lasciato ai malati “ordinari”. Sono quindi 300-320 i posti per i positivi da coronavirus piu’ gravi. ne aveva 327
Trentino Alto Adige: 75 posti di terapia intensiva attivati. Il piano prevede l’aumento da 33 a 75 posti per la terapia intensiva, da 71 a 123 posti per la pneumologia e l’alta intensità e da 22 a 66 per le malattie infettive. Ne aveva 69
Emilia Romagna: circa 650 i posti letto di terapia intensiva attivati. Ne aveva 449
Lazio: 540 posti attivati. A partire da oggi è entrato in servizio il “Columbus Covid 2 Hospital”, realizzato a tempo di record dovrà assistere i pazienti affetti o i casi sospetti. Ben 260 i posti messi a disposizione nella struttura: di questi 60 sono destinati alla terapia intensiva, il resto saranno utilizzati per l’isolamento protetto dei pazienti. Ne aveva 571
Marche: 400 posti letto, tra già disponibili e nuovi dedicati, divisi tra terapie intensive, semi intensive, degenze specialistiche e “post critici” . Ne aveva 115
Molise: 30 i posti disponibili (fra pubblico e privato) con la possibilità di arrivare a 45.
Umbria: 69 posti attivi, 35 in allestimento
Calabria: 107 attivi
Liguria: 75 terapia intensiva e 224 media intensità
Puglia: 300 posti nelle rianimazioni e terapie intensive, . 195 posti nei reparti di malattia infettive, 209 posti letto in terapia intensiva dedicati solo al Covid-19
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