In Germania, dopo l’allentamento delle restrizioni, è risalito l’indice di contagio. Stando, infatti, ai dati diffusi dal Robert Koch Institut, l’indice è risalito a 1, ovvero ogni persone contagiata può infettarne un’altra: non succedeva da metà aprile, quando era sceso allo 0,7.
Nonostante ciò, il governo federale di Berlino e le regioni (Laender) hanno in programma per giovedì 30 aprile nuove consultazioni che potrebbero portare a ulteriori revoche delle norme di confinamento. L’Esecutivo ha, comunque, chiarito che non vorrebbe procedere ad un’accelerazione dell’allentamento delle misure restrittive ma è alta la pressione politica ed economica.
In Germania, dalla settimana scorsa, sono stati riaperti i negozi ma vige il divieto di contatto ed è obbligatorio indossare le mascherine nei negozi e sui mezzi di trasporto pubblico. In totale, nel Paese sono stati registrati più di 156mila casi di coronavirus e un totale di 5.913 decessi. Ripetto a ieri, lunedì 27 aprile, ci sono stati 1.444 nuovi casi.
Sulla situazione tedesca è intervenuto anche Domenico Arcuri, commissario straordinario: «I dati che arrivano dalla Germania dimostrano come sia alto il rischio di tornare ad un lockdown totale se mi alleggeriscono troppo in fretta le misure di contenimento prese. Il governo sta valutando se definire di nuovo delle zone rosse per evitare l’estensione di nuovi focolai di infezione, che riprendono a manifestarsi. Ecco perché uscire dal lockdown non è facile ed ecco perché essere costretti a tornare al lockdown non sarebbe difficile».
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