Si è conclusa la VI edizione delle Dionisiache, il Festival organizzato insieme al Parco Archeologico di Segesta e diretto da Nicasio Anzelmo, che quest’anno si conferma come uno degli appuntamenti teatrali estivi più importanti e più attesi in Sicilia. La VI edizione ha registrato trentuno spettacoli, di cui ventidue programmati al Teatro Antico di Segesta, due al Tempio Dorico e sette tra i vari comuni che da poco rientrano nella pertinenza del Parco Archeologico di Segesta per il Festival Diffuso. Undici date sold out, per un totale di ottomila spettatori. Chiude dunque con numeri più che positivi l’edizione 2020 della Dionisiache. Nonostante il ritardo nella partenza e i posti ridotti per l’emergenza legata al Covid-19, rispetto alla stagione precedente si è registrato in media un incremento di circa 1500 spettatori.
Fil rouge di questa sesta edizione è stato il tema “Donne e dee”: al centro della scena le eroine femminili del mito che hanno viaggiato parallelamente ad approfondimenti legati al contemporaneo e ai cambiamenti della società.
«Quasi diecimila spettatori alle Dionisiache in soli 20 giorni sono un risultato importante che ripaga gli sforzi messi in campo in queste settimane – ha detto l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà -. Segesta si conferma meta di grande attrattiva e le presenze, seppur ridotte per e!etto dei contingentamenti dovuti al Covid, sono emblematiche dell’interesse che si muove attorno ai luoghi della nostra storia e cultura. Quest’anno abbiamo puntato sui teatri di pietra, le aree archeologiche, i musei, per far ripartire la cultura. Abbiamo valorizzato tutti gli spazi per o!rire un palcoscenico alle compagnie teatrali, ai musicisti e ai tanti artisti che, diversamente, avrebbero avuto di”coltà a riprendere quel viaggio interrotto che è relazione con il pubblico ma è anche lavoro. Dai luoghi della cultura è partito il viaggio intorno all’essere umano, che è fatto di scoperta e di stupore. Un viaggio che ci ha emozionati con i tramonti e ci ha fatto recuperare la dimensione del nostro passato, le radici di una storia antica che risuona dentro di noi attraverso le parole dei popoli e che, con il cartellone delle Dionisiache ha parlato della nostra parte più intima e antica, regalandoci un viaggio alle radici dell’umanità».
«Decidere di realizzare il Festival in questo 2020 così incerto è stata una sfida impegnativa – ha sottolineato il direttore artistico Nicasio Anzelmo. In sei anni di Dionisiache, questa è stata l’edizione più complessa, ma paradossalmente le soddisfazioni sono state al pari delle precedenti stagioni, se non maggiori. La nostra sfida è stata vinta sia in termini di presenza di pubblico sia per la qualità degli spettacoli proposti. L’idea, infatti, di programmare un cartellone intorno al nucleo tematico ‘Donne e dee’, seppur con qualche spettacolo ospite, ha dimostrato che le nostre scelte artistiche non sono casuali, ma vogliono proporre un percorso di formazione mediante la riflessione sulla parola ‘teatro’. Altra novità di questa stagione è stato il Festival Di!uso, fortemente voluto dal direttore del Parco, Rossella Giglio, che ha avviato un dialogo proficuo con il territorio dell’agro elimo-segestano, coinvolgendo i comuni di Salemi, Calatafimi, Custonaci e Contessa Entellina. I numerosi sold out hanno confermato quanto il Festival Dionisiache sia un appuntamento seguito e atteso dal pubblico. La presenza di tanti giovani nella cavea del Teatro antico, oltre ad emozionarmi, mi ha dato la certezza che abbiamo lavorato bene e mi piace immaginare che con il teatro abbiamo dato speranza, una speranza che si fonda non sul vacuo, ma sulle radici sempiterne della Cultura”.
«Riaprire il teatro di Segesta per gli spettacoli di questa edizione 2020 del Festival – sottolinea Rossella Giglio, direttrice del Parco Archeologico di Segesta – è stato molto emozionante, sebbene complesso. Ci siamo impegnati per regalare momenti di cultura e serenità al pubblico e siamo molto soddisfatti delle presenze che abbiamo avuto: non solo gli a!ezionati che ritroviamo ogni anno, ma anche tanti turisti. Grande successo ha avuto l’idea del ‘teatro diffuso’, che ci ha visti impegnati anche a Salemi, Custonaci, Calatafimi, Contessa Entellina, dove il Parco di Segesta sarà impegnato in costanti attività culturali. Proseguiremo il nostro impegno nelle prossime settimane con altri incontri e dibattiti su temi archeologici, storici e drammaturgici”.
Le attività culturali all’interno del Parco Archeologico di Segesta proseguiranno fino al 26 settembre con appuntamenti, dibattiti, laboratori teatrali e conferenze, con un calendario che verrà diffuso nei prossimi giorni.
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