Riprende a Segesta la campagna di scavi che interesserà, questa volta, l’area dell’acropoli Sud nel quartiere di età ellenistico-romana dove erano stati rimessi in luce, negli anni novanta, i resti di un’abitazione conosciuta come “Casa del Navarca”.
Gli scavi, che avranno la durata di due mesi, sono preceduti in questi giorni da un’impegnativa opera di diserbamento che consentirà di delimitare l’area dell’intervento di scavo.
I lavori di ricerca, infatti, si concentreranno sulle testimonianze dell’abitato di un ricco quartiere rimasto fuori dagli itinerari del Parco per la difficile raggiungibilità.
“Il Parco archeologico di Segesta – dice l’assessore dei Beni culturali Alberto Samonà – è impegnato da mesi in un’importante attività di ricerca che ci ha già regalato importanti sorprese.
Il ritorno alla luce dell’imponente ingresso all’Agorà, delle scorse settimane, è un grande segno di incoraggiamento a continuare nella campagna di scavi, sia per aggiungere tasselli alla ricostruzione della più importante città elima della Sicilia, sia per offrire ai turisti maggiori elementi di conoscenza e di visita. Un’attività notevole che testimonia l’impegno della direttrice del Parco Rossella Giglio, cui rivolgo un particolare apprezzamento per l’opera svolta, ed esprime la volontà del Governo regionale di sostenere la ricerca delle radici storiche della nostra Terra”.
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