Veleno nelle strade di Calatafimi Segesta. Da circa un mese, ormai, si sente sempre più spesso questa frase. E ancora peggio, si sente la notizia di qualche amico a 4 zampe trovato morto, ai margini di una strada, visibile agli occhi di tutti. Ma per quale motivo? Le nostre strade, è vero, sono pervase da poveri randagi, che il più delle volte chiedono soltanto un po’ di cibo, qualche carezza, che ci tengono compagnia anche un sabato sera, alla Pagoda. Eppure, c’è qualcuno a cui tutto questo dà fastidio. Ed allora, decide di fare a modo suo, disseminando il veleno nelle strade per fare “piazza pulita”. E ci riesce anche bene! Sono già tanti, purtroppo, i cani trovati uccisi in questi giorni, indifferentemente che siano randagi o di proprietà. Cosa si può fare per cercare di fermare questo triste fenomeno?
Innanzitutto potrebbe essere utile sapere riconoscere un avvelenamento, fattore decisivo che può salvare la vita del cane che ne è vittima. I veleni per cani più comuni sono: la stricnina, il metaldeide, i diserbanti e i veleni contro i topi, che agiscono velocemente e, se non diagnosticati in tempo, sono letali. Con questi veleni, infatti, dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’indigestione, il cane può presentare i seguenti sintomi: gli arti si irrigidiscono, diventa incapace di mantenersi sulle zampe, inizia a salivare eccessivamente o a respirare con difficoltà, cade in preda a crisi convulse, con vomito e diarrea.
Come da dovere, sono già state avvisate le autorità comunali e, su iniziativa di alcuni abitanti, si cercherà di organizzare un corteo con tutti i nostri amici animali, per le vie del paese, per cercare di sensibilizzare la gente, nella speranza che non si verifichino più cose del genere. Perché, in caso contrario, chi dovrebbe essere definito davvero animale?
Vanessa Catalano
Vanessa Catalano
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