Le applicazioni del cognitive computing
Entro cinque anni, e grazie ai big data, i supercomputer come Watson dell’Ibm promettono di rivoluzionare la nostra quotidianità, dalla scuola allo shopping, sia in città che online.
I sistemi informatici basati sul cognitive computing, come il supercomputer Watson sviluppato da Ibm, sono progettati per interagire naturalmente con gli esseri umani attraverso vere e proprie conversazioni personalizzate. Grazie al continuo scambio di informazioni, sia le macchine che gli utenti saranno in grado di interagire con il mondo in modo più efficente di quanto, oggi, possano fare separatamente. In futuro i computer ci aiuteranno a prendere decisioni migliori – sia come individui che come aziende – elaborando efficacemente la complessità dei big data. Solo un cervellone elettronico potrà essere in grado di estrarre qualcosa di sensato, e utile, dalle enormi moli di informazioni che derivano dalla digitalizzazione del mondo.
Nel corso dei prossimi cinque anni, le applicazioni del machine learning ci aiuteranno non solo a fare buone scelte, ma anche a osservare e analizzare il mondo con una straordinaria capacità di memorizzazione e di calcolo, rivoluzionando quindi molti aspetti della nostra quotidianità.
Nello shopping
Il cognitive computing punta a unire l’immediatezza della spesa sotto casa con la semplicità dello shopping online. Presto le consegne di due giorni ci sembreranno preistoria, non appena anche il nostro supermercato di fiducia avrà una tecnologia in grado di fornire informazioni istantanee sui prodotti in vendita. I dati di fidelizzazione della clientela, dello storico delle vendite e tutte le recensioni di utenti , blog e riviste ci aiuteranno con competenza e precisione a scegliere i prodotti più adatti alle nostre esigenze. Cosa succederebbe dal fruttivendolo se, ad esempio, fosse possibile monitorare in tempo reale lo stato di maturazione degli ortaggi?
Oggi, per gli acquisti online, i suggerimenti automatici di vendita sono basati sugli acquisti già fatti da altri utenti con un profilo simile al nostro, mentre in futuro i computer integreranno lo storico dei nostri acquisti con tutto ciò che già possediamo. In base a queste informazioni, sapranno consigliarci ciò di cui potremmo aver bisogno, proprio come un vero personal shopper.
Online
L’analisi degli schemi di comportamento in rete, una volta raccolta una statistica sufficientemente ampia, permetterà ai supercomputer di capire da soli quando intervenire per proteggere gli utenti. Oggi i sistemi di sicurezza possono includere anche impronte digitali e riconoscimento facciale, ma in futuro i bodyguard della navigazione saranno in grado di prendere decisioni al nostro posto e in totale autonomia, senza il bisogno del nostro intervento in tempo reale. Se qualcuno cerca di usare la tua carta di credito per acquistare un jetpack, ma il computer sa che soffri di vertigini, l’acquisto verrà automaticamente bloccato. In fase di sviluppo c’è anche la cosiddetta intelligenza sempre consapevole, che sa, ad esempio, che non puoi essere contemporaneamente in due luoghi diversi. Oppure, se hai dimenticato lo smartphone accidentalmente in un ristorante, il sistema riconoscerà se lo schermo viene toccato da dita estranee, e bloccherà di conseguenza il telefono.
In classe
I Moocs – corsi online per la formazione a distanza – hanno reso disponibili i contenuti a chiunque abbia una connessione internet. Oltre a diventare mano a mano più accattivante econsultabile sempre e dovunque, il materiale verrà progressivamente adattato per l’uso a scuola. L’educazione digitale crea una quantità enorme di dati su tutti gli aspetti dell’insegnamento e dell’apprendimento, incluso anche il comportamento degli studenti sulle piattaforme digitali.
Sulla base di questi dati, gli insegnanti potranno suggerire esperienze di apprendimento personalizzate per i loro alunni, oltre che identificare più facilmente gli studenti in difficoltà e comprendere più facilmente le aspirazioni e le attitudini di ognuno.
In città
Per molti cittadini l’unico momento di confronto delle proprie idee con l’amministrazione è il giorno delle elezioni. Ma presto l’interazione tra rappresentati ed elettori sarà agevolata da applicazioni, sensori e dati in cloud che permetteranno agli amministratori di ascoltare, interagire e rispondere direttamente ai bisogni delle persone. Grazie al cognitive computing, in particolare, lo smartphone diventerà a tutti gli effetti una chiave digitale per la città. Tutte le informazioni saranno consegnate ai telefoni, incluso che cosa sta accadendo nei dintorni, quali esperienze sono più rilevanti e come raggiungere i luoghi di interesse. Le applicazioni diventeranno la nuova norma per la segnalazione e il monitoraggio di buche, lampioni rotti e marciapiedi inaccessibili ai disabili. E i leader, dall’altra parte, saranno in grado di identificare i trend delle preoccupazioni e le questioni più urgenti per i cittadini, e di conseguenza potranno intervenire immediatamente.
Nella medicina
Già oggi il sequenziamento del dna permette di aiutare alcuni pazienti a combattere il cancro, ad esempio identificando i farmaci più adatti a seconda delle caratteristiche individuali e della malattia diagnosticata.
Correlando i dati ottenuti dal sequenziamento completo del genoma con quelli di riviste mediche, studi e cartelle cliniche, sono in costruzione sistemi cognitivi collegati in cloud in grado di individuare il trattamento su misura per pazienti di qualsiasi sesso ed età, per tutte le malattie che abbiano un collegamento con il dna, incluse le patologie cardiache e gli ictus. Insomma, niente più diagnosi basate su supposizioni per quanto riguarda il tipo o la posizione di un tumore, ma valutazioni mediche e terapie basate sull’elaborazione delle analisi cliniche del paziente e di altri casi simili. La velocità delle intuizioni mediche suggerite dai sistemi cognitivi, inoltre, potrebbe essere determinante per salvare la vita ai malati di cancro che necessitano di un intervento urgente.
Le applicazioni non si fermano qui. L’analisi di enormi moli di dati potrà aprire nuovi scenari anche dietro ai fornelli, nella gestione delle traduzioni, nel monitoraggio degli oceani per le allerte tsunami, o anche per gli investimenti in borsa. Il computer del futuro, insomma, avrà una sorta di emisfero destro che raccoglie informazioni dall’ambiente, le memorizza e le cataloga, affiancato a un emisfero sinistro deputato all’elaborazione dei dati e apensare al modo più efficiente per interagire con il mondo.
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