La guerra in Ucraina potrebbe diventare la guerra per l’indipendenza dell’Europa dagli Usa
“Se gli Usa osano introdurre sanzioni contro la Russia, non potremmo più considerarli come partner affidabile e daremmo la raccomandazione di vendere le obbligazioni statali americane, pari ad oltre 200 miliardi di dollari, e i dollari come valuta, nonché di lasciare il mercato Usa”. Lo scorso marzo, con queste parole, il consigliere economico del Cremlino Serghiei Glaziev fu il primo a suggerire di abbandonare il dollaro in rappresaglia alle sanzioni degli Stati Uniti, una strategia che ha funzionato, perché sebbene il Cremlino abbia mantenuto il controllo sulla Crimea, le sanzioni occidentali si sono magicamente interrotte (e non solo, la banca centrale russa ha appena segnalato che il surplus delle partite correnti del paese nel 2014 ha raggiunto i 35 miliardi dollari, in crescita dai 33 miliardi dollari nel 2013, e molto lontano dalle stime di un deflusso di capitali di oltre 220 miliardi di dollari che Mario Draghi aveva annunciato ad inizio maggio).
Glazyev è anche la persona che ha spinto il Cremlino ad avvicinarsi alla Cina e a forzare l’accordo sul gas naturale con Pechino che si è concretizzato non necessariamente nei termini più vantaggioso per la Russia.
Lo stesso Glazyev ha pubblicato un articolo su Argumenty Nedeli, nel quale ha delineato un piano per “minare la forza economica degli Stati Uniti”, al fine di costringere Washington a fermare la guerra civile in Ucraina.Glazyev ritiene che l’unico modo di impedire agli Stati Uniti di iniziare una nuova guerra fredda è quello dimandare in frantumi il sistema del dollaro.
Nel suo articolo, il consigliere economico di Putin e mente dell’Unione economica eurasiatica sostiene cheWashington stia cercando di provocare un intervento militare russo in Ucraina, usando il governo di Kiev come esca. Se soddisfatto, il piano darà a Washington una serie di vantaggi importanti. In primo luogo, permetterà agli Stati Uniti di introdurre nuove sanzioni contro la Russia. E, cosa più importante, una nuova ondata di sanzioni creerebbe una situazione in cui le aziende russe non sarebbero in grado di servire i loro debiti alle banche europee.
Secondo Glazyev, la cosiddetta “terza fase” delle sanzioni contro la Russia avrebbe un costo enorme per l’Unione europea. Il totale delle perdite stimate sarebbe superiore a 1 trilione di euro.Tali perdite danneggerebbero gravemente l’economia europea, rendendo gli Stati Uniti l’unico “rifugio sicuro” nel mondo. Dure sanzioni contro la Russia avrebbero l’effetto di indebolire Gazprom sul mercato europeo dell’energia, spalancando la strada al gas degli Stati Uniti, molto più costoso.
Cooptare i paesi europei in una nuova corsa agli armamenti e in operazioni militari contro la Russia aumenterebbe l’influenza politica americana in Europa e aiuterebbe gli Stati Uniti a costringere l’Unione europea ad accettare la versione americana del TTIP, un accordo commerciale che trasformerebbe l’UE in una grande colonia economica degli Stati Uniti. Glazyev ritiene che innescare una nuova guerra in Europa porterebbe solo benefici per l’America e solo problemi per l’Unione europea. Washington ha ripetutamente utilizzato le guerre globali e regionali per il bene dell’economia americana e ora la Casa Bianca sta cercando di usare la guerra civile in Ucraina come pretesto per ripetere il vecchio trucco.
Il set di contromisure proposte da Glazyev si rivolgono in modo specifico alla forza di base della macchina da guerra degli Stati Uniti, vale a dire la Fed.. Il consigliere di Putin propone la creazione di una “grande alleanza anti-dollaro” dei paesi disposti e in grado di eliminare il dollaro dal loro commercio internazionale. I membri dell’alleanza dovrebbero anche astenersi dal mantenere riserve monetarie in strumenti denominati in dollari. Una coalizione anti-dollaro sarebbe il primo passo per la creazione di una coalizione anti-guerra che potrebbe fermare l’aggressione degli Stati Uniti ‘.
Sergey Glazyev ritiene che il ruolo principale nella creazione di una tale coalizione politica deve essere svolto dalla comunità imprenditoriale europea perché i tentativi americani di innescare una guerra in Europa e una guerra fredda contro la Russia stanno minacciando gli interessi delle grandi imprese europee. A giudicare dai recenti sforzi per fermare le sanzioni contro la Russia fatti da imprenditori tedeschi, francesi, italiani e austriaci, la valutazione del consigliere di Putin sembra essere corretta. Abbastanza sorprendentemente per Washington, conclude Glazyev, la guerra in Ucraina potrebbe presto diventare la guerra per l’indipendenza dell’Europa dagli Stati Uniti e una guerra contro il dollaro.
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