E’ riconoscimento per i professionisti dei beni culturali, un passaggio storico per la piena attuazione dell’art. 9 della Costituzione.
E’ stata approvata in via definitiva la proposta di legge sul riconoscimento dei professionisti dei beni culturali (S. 1249 “Disposizioni recanti modifiche al codice dei beni culturali e del paesaggio”), in sede legislativa alla Camera dei deputati.
E’ un momento storico per tutte quelle persone che hanno scelto di fare dell’archeologia, del restauro, della storia dell’arte, dell’archivistica una professione, oltre a coltivarne la passione. A quasi quarant’anni dall’Istituzione del Ministero si dà finalmente riconoscimento e dignità professionale a decine di migliaia di professionisti e una prospettiva a coloro che hanno intrapreso percorsi di studi in questo campo.
L’Associazione Nazionale Archeologi fin dalla sua costituzione, nel 2005, ha perseguito con chiarezza l’obiettivo del riconoscimento giuridico. Per sensibilizzare la classe politica è scesa in piazza per ben tre volte per manifestare con governi di centrodestra (giugno 2008), di centro (dicembre 2012) di centro Sinistra (gennaio 2014).
“Come archeologi – afferma Salvo Barrano presidente dell’Associazione Nazionale Archeologi e vicepresidente di CONFASSOCIAZIONI – sentiamo di dover ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo obiettivo, comprese le forze politiche, sindacali e le associazioni. Va dato atto al Partito Democratico di aver preso in mano la situazione fin dal 2008 con i primi firmatari della proposta Marianna Madia, Marilena Samperi, Manuela Ghizzoni, Donatella Ferranti e di averla portata avanti nelle successive legislature con Matteo Orfini, Andrea Marcucci e Rita Borioni”.
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