Odissea F35, puntata numero cento. L’ultima sessione di addestramento del cacciabombardiere della Lockheed Martin è stata interrotta per un principio di incendio che si è verificato al momento del decolo di un modello F35-A dalla base Eglin Air in Florida. I fatti, riportati dal Washington Post, risalgono allo scorso 23 giugno.
Non vengono segnalati feriti per il principio di incendio che si è verificato nella parte posteriore dell’aereo,ma si tratta dell’ennesimo problema riscontrato in un velivolo pieno di difetti. Appena tre settimane fa un’altra sessione di addestramento era stata interrotta per una perdita di olio in volo. Superato il problema l’addestramento è ripreso ma, come riportava l’AGI lo scorso 16 giugno, “dei 97 jet in servizio (69 per addestramento e 28 usati ancora per i test) tre non hanno superato l’esame“.
L’ultimo stop viene fuori proprio mentre il ministro della Difesa Roberta Pinotti si trova in missione a Washington. Il programma per l’acquisto dei caccia da parte dell’Italia (spesa, compresi i costi di manutenzione, che si aggira sui 12-15 miliardi) è “sospeso” ma resta ancora in piedi. Nel DL IRPEF il governo Renzi ha tagliato circa 150 milioni di euro ai fondi del programma, pari al costo di un singolo F35.
Il costoso caccia della Lockheed Martin si è rivelato nel corso degli ultimi due anni un pozzo senza fondo di problemi. Lo scorso aprile è stato sfatato il mito del velivolo “invisibile ai radar”. La Marina degli Stati Uniti aveva chiesto al Congresso di dotare gli F35 di una ‘scorta’: gli F18 Growlers, considerati indispensabili per neutralizzare i radar di ultima generazione. I caccia della Lockheed Martin sono “vulnerabili ai sensori a infrarossi e ai nuovi radar a bassa frequenza che consentono di individuare un aereo stealth di quinta generazione a centinaia di miglia di distanza, come qualsiasi altro aereo. Per questo devono necessariamente essere scortati da aerei che, grazie alle loro emissioni ad ampio spettro, possono neutralizzare queste minacce“.
A gennaio ecco il rapporto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, in cui viene scritto che sul software di missione Block 2B, che nei piani sarebbe dovuto essere pronto per la metà del 2015, subirà un ritardo di 13 mesi. Nel 2013 un rapporto del Pentagono: l’eccessiva riduzione dello spessore del serbatoio rende l’F-35 soggetto a esplosione se il caccia dovesse essere colpito da un fulmine. Febbraio 2013: Pierre Sprey, il ‘papa’ degli F-16, intervistato da Presa Diretta ha sostenuto che si tratta del “peggior aereo mai costruito”, in quanto ha “una pessima aerodinamica” e subisce “restrizioni alla velocità perchè altrimenti si brucia la coda. E’ un aereo infiammabile perchè il carburante sta intorno al motore”.Marzo 2013: nuovo rapporto del Pentagono: l’F-35 “è facile da abbattere” a causa delle difficile ‘condizioni di guida’ per il pilota. A maggio 2013 l’organismo indipendente del Regno Unito, il National Audit Office, aveva rilevato un problema in fase di atterraggio in condizioni di caldo umido.
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