La tecnica, ideata dai ricercatori della Temple University, sfrutta un frammento di Rna per individuare il virus e degli enzimi per cancellarlo.
Quello dell’Hiv è un virus tenace, si sa. Lo dimostra purtroppo il caso della bambina del Mississipi sottoposta a poche ore dalla nascita alla terapia con anti-retrovirali, che aveva acceso le speranze della comunità scientifica rimanendo per due anni funzionalmente libera dal virus, e che proprio di recente è invece tornata a mostrarne traccia nell’organismo. Dalla Temple University però arriva oggi una novità promettente. In uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences i ricercatori americani descrivono infatti il primo successo mai ottenuto nell’eradicare completamente il virus dell’Hiv da una cellula umana. Solo un primo passo è vero, ma fondamentale, verso una cura permanente dall’Aids.
La tecnica utilizzata dai ricercatori della Temple University sfrutta due strumenti: un frammento di Rna (chiamato gRna) capace di rintracciare il dna del virus all’interno del nucleo, e una combinazione di enzimi in grado di tagliarlo via, eliminandolo dalla cellula. Nel loro studio i ricercatori hanno utilizzato questo approccio terapeutico su diverse linee cellulari umane infettate dal virus (tra cui i linfociti T, principale bersaglio dell’Hiv), dimostrando che è in grado di eliminare definitivamente dalle cellule i 9.709 nucleotidi che formano i geni della malattia, e che i normali meccanismi di riparazione del dna permettono poi alle cellule di tornare a lavorare normalmente.
“Visto che l’Hiv-1 non viene mai sconfitto dal sistema immunitario, è necessario rimuovere completamente il virus per curare la malattia”, spiega Kamel Khalili, coordinatore del team di ricercatori della Temple University. “Per questo motivo il nostro risultato rappresenta importante passo avanti verso una cura permanente per l’Aids”.
Nonostante l’importanza della scoperta, rimangono però ancora molte difficoltà da risolvere, prima di poter pensare di sperimentare la tecnica sui pazienti. Per prima cosa, spiegano i ricercatori, bisognerà ideare un metodo per trasportare il farmacoin ogni singola cellula infetta dell’organismo. Il virus inoltre è soggetto a frequentissime mutazioni, e la terapia dovrà quindi essere personalizzata su ogni paziente per risultare efficace.
“Stiamo già lavorando a diverse strategie per risolvere questi problemi, in modo da iniziare gli studi preclinici del nuovo trattamento”, conclude Khalili. “Vogliamo eradicare ogni singola copia dell’Hiv-1 dai pazienti per curare l’Aids, e penso che la nostra tecnologia sarà proprio il modo in cui diverrà possibile”.