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Ucraina, G7: ‘Se Russia non cambia rotta nuove sanzioni’

By   /  31 Luglio 2014  /  No Comments

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Se Mosca non cambia rotta ritirando il suo appoggio ai gruppi filorussi in Ucraina e lavorando a una soluzione pacifica della crisi i Paesi del G7 sono pronti ad ulteriori azioni e sanzioni. E’ quanto si legge in una dichiarazione congiunta di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Usa, insieme ai vertici della Ue.

Le sanzioni economiche Ue contro la Russia faranno schizzare alle stelle “i prezzi del mercato dell’energia in Europa”. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri russo in una nota. “Porre degli ostacoli alla cooperazione con la Russia nel settore energetico” – ha aggiunto
il ministero – è “una misura sconsiderata e irresponsabile”.

Gli Usa subiranno dei danni reali dall’introduzione di ulteriori sanzioni contro la Russia. Lo dichiara il ministero degli Esteri di Mosca in una nota precisando che le sanzioni “non faranno che rendere più difficili i rapporti russo-americani e creare un contesto
estremamente sfavorevole nelle questioni internazionali, dove la cooperazione” tra Usa e Russia “svolge spesso un ruolo decisivo.
I danni reali provocati da questa linea distruttiva e miope – si legge – saranno abbastanza significativi” per Washington.

L’economia americana è cresciuta nel secondo trimestre a una velocità forte. E questo dimostra che le ”nostre decisioni” di salvare l’economia ”ci stanno ripagando. Siamo tornati sulle nostre gambe, l’industria manifatturiera e quella dell’auto sono tornate. Lo afferma il presidente americano, Barack Obama, commentando i dati sul Pil.

Sì di Lukashenko a vertice Kiev-Osce-Mosca – Il controverso presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha accettato la proposta del presidente ucraino Petro Poroshenko di organizzare un vertice Kiev-Mosca-Osce sulla crisi in Ucraina domani a Minsk. Tra gli argomenti da affrontare nel summit anche la liberazioni dei prigionieri: secondo Poroshenko sono 151 le perone in mano ai miliziani separatisti dell’Ucraina orientale. Intanto i militari ucraini continuano ad avanzare nelle regioni orientali. Le truppe di Kiev hanno annunciato di aver ripreso il controllo di Avdeievka, una cittadina ad appena una decina di chilometri da Donetsk, importante citta’ dell’Ucraina orientale ancora nelle mani dei miliziani separatisti. Secondo fonti mediche sono almeno 19 le persone rimaste uccise nelle ultime 24 ore negli scontri tra le truppe di Kiev e i miliziani separatisti nella regione di Donetsk.

Il monito di Obama: Intervenendo sulla Cirisi Ucraina il presidente Usa Barack Obama martedì ha annunciato nuove misure Usa, assicurando che se la Russia continua pagerà un caro prezzo”

Kerry, Ucraina pronta a tregua ora – “L’Ucraina è pronta ad accettare il cessate il fuoco, ora, non nel futuro”: lo ha detto il segretario di Stato americano, Johnn Kerry, nel corso di una conferenza stampa a Washington dopo l’incontro col ministro degli esteri di Kiev Pavlo Klimkim.

“Ci sono prove evidenti di lancio di razzi e colpi d’artiglieria dalla Russia verso il territorio ucraino”, ha aggiunto Kerry.

Diciassette civili, tra cui tre bambini, sono stati uccisi nelle ultime 24 ore da tiri di artiglieria a Gorlinvka, uno dei bastioni dei separatisti filorussi 45 chilometri a nord di Donetsk. Lo ha annunciato il governo regionale. “Quarantatre persone sono state ferite”, si aggiunge nel comunicato in cui si precisa che proiettili di artiglieria sono caduti anche su un ospedale, danneggiando il reparto maternità, e che diverse case nel centro della città sono state colpite.

Gli ambasciatori Ue (Coreper) hanno raggiunto una decisione all’unanimità sull’inasprimento delle sanzioni contro la Russia, accusata di destabilizzare l’Ucraina. Lo affermano fonti diplomatiche. La decisione sarà ora adottata con procedura scritta, e pubblicata sulla Gazzetta Ue.

Hollande, Obama, Merkel, Cameron e Renzi sono per “nuove misure” contro la Russia in relazione alla crisi ucraina: è quanto riferisce il governo francese dopo la conference call tra i cinque leader. Nonostante i numerosi appelli” rivolti a Vladimir Putin, il presidente Usa Obama, il presidente francese Hollande, la cancelliera Angela Merkel, il premier Matteo Renzi e il britannico Cameron “deplorano che la Russia non abbia fatto effettive pressioni sui separatisti per indurli a negoziare e non abbia assunto le misure concrete che si attendevano da essa per garantire il controllo della frontiera russo-ucraina”: è quanto si legge nella nota dell’Eliseo al termine della conference call tra i cinque leader.

L’abbattimento in Ucraina orientale del Boeing 777 della Malaysia Airlines, volo MH17, in potrebbe costituire un crimine di guerra, ha affermato l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay. “Questa violazione del diritto internazionale, date le circostanze, potrebbe costituire crimine di guerra. E’ imperativo che un’indagine rapida, completa, efficace, indipendente e imparziale sia condotta su quell’episodio”, ha aggiunto.

Il bilancio delle vittime dell’intensificarsi dei combattimenti nell’Est del Paese è alto. Sono “almeno 1.129 le persone uccise e 3.442 i feriti” dall’inizio della crisi Ucraina a fine luglio. Lo ha detto L’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, annunciando i dati di un rapporto Onu. “Le notizie sull’intensificarsi dei combattimenti a Donetsk e Lugansk sono allarmanti, con l’uso di armi pesanti”, ha detto.

I ribelli separatisti filorussi nell’est dell’Ucraina hanno riconosciuto di aver in parte perso il controllo del sito del disastrodel volo MH17 abbattuto di fronte alla progressione del’offensiva militare di Kiev. “Gli ucraini hanno preso possesso di una parte del territorio del disastro”, ha dichiarato Vladimir Antiufev, numero due dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk.

Gli esperti forensi e agenti di polizia di Olanda e Australia che erano diretti al sito del disastro del volo MH17 in Ucraina orientale sono stati costretti a fare marcia indietro a causa dei combattimenti in corso fra i ribelli filorussi e l’esercito di Kiev. Lo rende noto il governo olandese.

Una “decompressione” causata da una “forte esplosione” è stata la causa del disastro del volo MH17 della Malaysia Airlines sui cieli dell’Ucraina orientale: è quanto rivela un’inchiesta, i cui risultati sono stati citati dal Consiglio nazionale di sicurezza e difesa di Kiev. “Secondo gli esperti del comitato incaricato dell’ inchiesta … la causa dell’esplosione (dell’aereo) è una decompressione legata a un forte scoppio”, scrive il Consiglio su Twitter. Da parte sua l’ufficio olandese incaricato dell’inchiesta, l’Ovv, non si pronuncia sui risultati dell’inchiesta ucraina: “Noi preferiamo aspettare di avere un’idea più completa su quanto accaduto piuttosto che pubblicare frammenti d’informazione qua e là”, fa sapere un portavoce dell’Ovv. L’Olanda è il Paese che ha avuto il maggior numero di vittime. Dell’esame delle scatole nere dell’aereo è incaricato l’ufficio britannico Aaib, con sede a Farnborough, vicino a Londra.

Fonte: ansa

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