Negli ultimi tempi, secondo quanto riferiscono gli amici a media americani e inglesi, l’attore era tormentato da difficoltà economiche. Aveva messo in vendita la sua villa in California, ma non si è presentato nessun acquirente. In più accettava ruoli che riteneva frustranti per recuperare liquidità.
Quello che affliggeva Robin Williams non era soltanto la depressione. Perché oltre alla malattia c’erano problemi economici e il rischio bancarotta. Agli amici più stretti, l’attore americano – morto suicida nella sua casa di Tiburon in California – aveva confidato la preoccupazione per il suo patrimonio, “risucchiato” dal pagamento degli alimenti alle due ex mogli Valerie Velardi, dalla quale si era separato nel 1988, e Marsha Garces, che lasciò nel 2008. Due divorzi che, fino al 2011, gli avevano lasciato un conto da 20 milioni di dollari. Per questo aveva cercato anche di cedere la sua proprietà da 600 acri in California. “Ho messo in vendita il ranch a Napa“, aveva detto della sua casa da 35 milioni di dollari, Villa Sorriso. “Non posso più permettermela”. Nelle ultime settimane gli amici lo descrivono come “dimagrito e provato”. Una delle sue immagini più recenti è stata postata il 30 giugno sulla pagina Facebook di un ristorante di Dairy Chain in Minnesota, dove l’attore posa accanto a un membro dello staff (foto sopra). In quel periodo Williams era in cura presso una clinica nella vicina città di Center City.
I costi della separazione dalle moglie erano al centro dei suoi pensieri negli ultimi anni. In un’intervista pubblicata dal Telegraph nel 2011 aveva spiegato che divorziare è dispendioso ed è come “strappare i genitali di un uomo usando il suo portafoglio”. Una fonte vicina a Williams ha spiegato al sitoRadarOnline che, per guadagnare di più, l’attore aveva accettato anche di interpretare ruoli poco pagati e che non lo entusiasmavano, incluso il sequel di Mrs. Doubtfire. Scelte che riteneva inevitabili dal punto di vista economico, ma frustranti per la sua carriera. Il motivo? “Ci sono conti da pagare”. Ma Villa Sorriso è rimasta invenduta, nonostante avesse fatto scendere il prezzo a 29 milioni di dollari. Pur di racimolare liquidità, aveva anche tentato di mettere all’asta la sua collezione di biciclette, circa 50.
Il ricordo di Apple – Apple dedica all’attore una pagina sul sito e una raccolta dei lavori dell’artista su iTunes. Accanto a una foto in bianco e nero di Williams – come già avvenuto per la morte di Steve Jobs e, nel dicembre scorso, di Nelson Mandela – la compagnia scrive di essere “profondamente addolorata per la scomparsa. Ci ha ispirato con la sua passione, la sua generosità e il dono della risata”. In una pagina di iTunes sono invece raccolti i capolavori dell’attore insieme al ricordo delle sue qualità professionali e umane. A poche ore dalla notizia della morte di Williams, anche il Ceo di Apple Tim Cook aveva voluto ricordare la star. “Ho il cuore spezzato. È stato un talento incomparabile e una grande persona. Riposi in pace”, aveva scritto Cook su Twitter.
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