Si ha un avvelenamento quando un animale ingerisce, inala o viene a contatto con qualsiasi sostanza in grado di interferire con le funzioni fisiologiche e creare disturbi alle funzioni organiche in buone condizioni normali di salute.
I principali veleni sono:
insetticidi e diserbanti;
topicidi (in genere veleni a base di wafarin con effetto anticoagulante);
prodotti di uso agricolo (insetticidi organofosfarici);
prodotti di uso domestico (candeggina, prodotti caustici o alcalini);
farmaci;
antigelo delle macchine (i cani ne vanno ghiotti a causa del sapore dolciastro);
veleno di animali (morsi di vipera);
numerose piante che possono provocare intossicazioni anche se ingerite in modeste quantità (oleandro, azalea, edera, rododentro e stella di Natale).
Non bisogna dimenticare poi alcuni alimenti altamente tossici per il cane, come cipolla (provoca anemia nei carnivori domestici), sale, patate poco cotte, uva (causa di insufficienza renale) e cioccolato (bastano 20 g di cacao puro per far morire un cane di taglia grande).
Sintomi
I sintomi possono variare a seconda del tipo di veleno e della quantità con cui l’animale è stato a contatto. I più comuni sono: ipersalivazione, vomito, diarrea, dolori addominali, debolezza, barcollamento, anemia, emorragie.
Cosa fare
La prima cosa da fare in caso avvelenamento, ad eccezione di quello causato da prodotti caustici, è provocare il vomito. Per farlo si può somministrare acqua ossigenata al 3% per via orale al dosaggio di 1-2 ml per Kg di peso dell’animale; ripetere il trattamento dopo 10-20 minuti se il vomito non compare. Bisogna ricordare di non esagerare poichè tale prodotto agisce irritando la mucosa gastrica. Un’altro metodo è quello di fare assumere al cane cloruro di sodio (sale da cucina); normalmente 2 chiucchiai di sale in un bicchiere d’acqua sono sufficienti per un cane di taglia grande. Non sempre però la somministrazione di sale è indicata perchè può provocare una ipertranemia (aumento del sodio nel sangue) e altre alterazioni metaboliche con esito anche fatale (bisogna fare attenzione se si tratta cani anziani o con patologie metaboliche o cardiocircolatorie). Il vomito non va assolutamente indotto se l’animale ha ingerito prodotti caustici o alcalini perché la risalita della sostanza nell’apparato digerente può provocare un’irritazione e la conseguente comparsa di lesioni all’esofago, alla faringe e alle vie aeree. Si possono somministrare albumi d’uovo o carbone vegetale se il veleno non è liposolubile. In ogni caso bisognerà portare immediatamente il cane dal veterinario che fornirà all’animale le cure necessarie.
Fonte: Dottor Massimo Floris (veterinario).
Riccardo Fiorello
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