1 febbraio 1972. I colori debuttano ufficialmente sugli schermi Rai. La tv in bianco e nero va in pensione. Ma ieri, 18 maggio 2014, sembra aver fatto un tuffo nel passato di più di quarant’anni. Gli schermi televisivi sono tornati a tingersi di bianco e nero. Nessun problema tecnico delle trasmissioni. Il merito, o demerito, dipende dai punti di vista, è della squadra bianconera della Torino calcistica. Perché, proprio ieri, la Juventus ha scritto una pagina di storia che difficilmente potrà essere riscritta. La società di Corso Galileo Ferraris ha concluso una stagione fantastica. Irripetibile! È la prima squadra italiana ad acquisire il diritto di cucirsi tre stelle sul petto. Lascia dietro il Napoli di 24 punti, l’antagonista annunciata della vigilia. Non ci fosse stata l’annata inaspettata della Roma, il campionato si sarebbe chiuso a Natale. Di record asfaltati, però, ce ne sono ben altri. Tre scudetti vinti di fila. Alla Juve non accadeva dal quinquennio d’oro 1930/’31-1934/’35. Il calcio era tutt’altro a quei tempi! Da non dimenticare neanche quanto fatto tra le mura amiche. 19 gare disputatevi, 19 vittorie. E poi il record di 33 vittorie in campionato. La ciliegina sulla torta è stata, però, il traguardo dei 102 punti in classifica. All’appello mancano solo 12 punti, causa delle 2 sconfitte e dei 3 pareggi rimediati nell’arco delle 38 giornate. Signori, la perfezione ancora tardano ad inventarla! Mai nessuna squadra, fra i principali campionati europei, ha totalizzato così tanto. Né in Germania, né in Inghilterra, né in Francia, né in Portogallo, né tantomeno in Spagna.
Il merito va alla società, che ha saputo costruire un progetto lungimirante e affidarlo ad un condottiero vero. Antonio Conte ha guidato egregiamente un gruppo di professionisti meravigliosi. Ovviamente, che la Juventus sul palcoscenico europeo non riesca nemmeno ad avvicinare quanto fatto tra i nostri confini è tutt’altro discorso. Oggi c’è solo spazio per celebrare chi la storia l’ha scritta. A come colmare il gap con le corazzate europee ci si penserà a partire da domani.
Gaetano Pisano
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