Il governo ha deciso di fare marcia indietro sulle modifiche che erano state proposte per la composizione delle commissioni per gli esami di maturità. Nell’ultima versione del disegno di legge di stabilità 2015, ora approvata dalla ragioneria generale di Stato e già inoltrata al Quirinale, è del tutto scomparsa la norma che prevedeva di cambiare le modalità d’esame già a partire da giugno 2015.
La proposta presentata nella bozza, già discussa e approvata tra l’altro dal consiglio dei ministri lo scorso 15 ottobre, prevedeva che i 6 commissari fossero tutti interni, mentre l’unico membro esterno sarebbe stato il presidente. Obiettivo principale della modifica era il risparmio sulle spese di trasferimento dei commissari esterni, stimate in 147 milioni, lasciando solo i 40 milioni di spesa per i presidenti. La proposta del ministro dell’istruzione Stefania Giannini era però stata contestata da subito dal mondo della scuola, che la aveva considerata una minaccia per la qualità del sistema formativo. Fonti ministeriali hanno chiarito che il testo della legge di stabilità chiacchierato fino a oggi era comunque da considerarsi solo come provvisorio.
La composizione della commissione per l’esame di Stato 2015 resterà dunque (salvo ulteriori ripensamenti) quella prevista dalle norme già in vigore, ossia 3 commissari interni e 3 esterni, a cui si aggiunge il presidente, sempre esterno. Per avere la conferma definitiva, in ogni caso, si dovrà aspettare la pubblicazione del testo della legge, che oltre al Quirinale deve passare anche al vaglio della Camera e del Senato. Tuttavia, come fa notare il Sole 24 ore, anche se la norma sulle commissioni di maturità non comparirà nel testo finale della legge di stabilità, la proposta potrebbe essere ripresentata nel pacchetto di provvedimenti sulla Buona Scuola.
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