Le regole in vigore dal 3 novembre sull’utilizzo di macchi di proprietà hanno fatto scalpore. L’articolo di Caffeina magazine ha avuto centinaia di migliaia di lettori.
In sostanza il nome di chi utilizza una macchina o una moto non sua per più di 30 giorni dovrà essere scritto nella carta di circolazione. Ma la novità chi riguarda veramente?
Ecco la spiegazione del direttore generale della Motorizzazione Maurizio Vitelli: ”È importante precisare – spiega – che la norma esclude tutte le situazioni in cui la natura dei rapporti intercorrenti tra proprietario del veicolo e soggetto che ne dispone abbiano rapporti di parentela. Quindi non riguarda, per esempio, il figlio che guida la macchina del padre o situazioni simili”.
La norma non si applica anche in caso di ”veicoli che rientrano nella fattispecie dei fringe benefit o delle vetture di servizio”. Tra le categorie incluse, invece, ci sono ”le società di autonoleggio, i veicoli in comodato, quelli di proprietà di minorenni non emancipati ed interdetti, quelli messi a disposizione della pubblica amministrazione a seguito di una pronuncia giudiziaria”. Tutti casi cioè, spiega Vitelli, ”in cui era necessario individuare uno strumento che permettesse l’identificazione certa del soggetto responsabile della vettura circolante e di eventuali violazioni al codice della strada e connesse sanzioni.
Inoltre – precisa il direttore generale della Motorizzazione – un altro fenomeno che si è voluto contrastare con questa norma è quello delle intestazioni fittizie”. Altri chiarimenti arriveranno tra lunedì e martedì.