Nel giorno della quarta votazione, quella che potrebbe essere decisiva per la scelta del presidente della Repubblica, arriva l’appoggio di Angelino Alfano e di Area Popolare a Sergio Mattarella. Il leader dell’Ncd fa dunque retromarcia, dopo che ieri Matteo Renzi gli ha chiesto: “Come fa il ministro dell’Interno a non votare uno così?”. E anche se Palazzo Chigi smentisce alcune ricostruzioni giornalistiche secondo cui Renzi avrebbe “minacciato” Alfano, il titolare del Viminale non risparmia una stoccata al premier, criticato per il metodo con cui ha “imposto” la candidatura dell’ex giudice costituzionale. Ma intanto all’interno di Ncd scoppia il caos. La scelta di sostenere Mattarella non piace a Maurizio Sacconi che si dimette da capogruppo al Senato, così come Barbara Saltamartini lascia da portavoce. Al di là delle possibili defezioni, l’appoggio di Area Popolare (Ncd e Udc) a Mattarella si aggiunge a quello già espresso da Pd, Per l’Italia, Scelta civica e Sel. E dunque non dovrebbero esserci sorprese riguardo all’elezione dell’ex giudice costituzionale, una figura che l’ex capo delllo Stato, Giorgio Napolitano, definisce “imparziale”. Forza Italia nell’aula di Montecitorio voterà scheda bianca, come conferma il capogruppo al Senato di Forza Italia, Paolo Romani, e anche in Forza Italia si registrano scintille, con la senatrice Maria Rosaria Rossi che attacca il duo Verdini-Letta che “ha fatto solo disastri”. Non cambia neppure la posizione della Lega Nord che vuole il giornalista Vittorio Feltri al Colle. Lo ha reso noto Luca Zaia al termine della riunione dei grandi elettori del Carroccio. Mentre dai fuoriusciti del Movimento 5 Stelle, riuniti in Alternativa Libera, arriva la conferma del sostegno a Stefano Rodotà. In questa votazione sarà sufficiente la maggioranza assoluta delle preferenze, 505 grandi elettori su 1009.

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