PALERMO – Basterà un click per denunciare i fenomeni di corruzione in Sicilia. Da oggi è attivo il sito www.segnalazioni5stelle.it, nato da una sinergia tra i gruppi del Movimento 5 stelle all’Ars, Camera e Senato e Trasparency International Italia. Il cittadino potrà scegliere il tipo di segnalazione se in ambito sanitario e sociale oppure per la pubblica amministrazione ed utilizzare un apposito form di denuncia. Potrà, inoltre, scegliere se presentare la segnalazione in forma anonima oppure lasciare i propri riferimenti.
“Una delle motivazioni per cui abbiamo scelto di dividere le denunce in due macro aree – dichiara l’onorevole Giulia Di Vita – è rappresentata dal fatto che in Sicilia intorno alla sanità girano, ogni anno, circa 9 miliardi di euro ed è sicuramente l’ambito a più alto rischio di corruzione ed infiltrazioni”.
In una prima fase verranno analizzate le denunce e qualora vengano riscontrati casi gravi il Movimento 5 stelle farà una prima ispezione parlamentare e successivamente, appurata l’illiceità, ricorrerà alle Autorità competenti. Si tratta di un progetto pilota che se avrà risultati positivi verrà esteso in tutta Italia.
“La corruzione è la minaccia più grave della democrazia – afferma il magistrato Ferdinando Imposimato – perché incide sulla scelta dei politici, sull’economia, nel senso che penalizza le piccole e grandi imprese sane, sui i lavoratori che sono costretti a pagare una tassa occulta ed immorale quale è quella della corruzione che costa all’Italia 70 miliardi di euro all’anno. La commissione europea – continua Imposimato – ha attestato che l’Italia è il Paese più corrotto nel quale la lotta non viene fatta con norme adeguate. Abbiamo leggi che addirittura favoriscono la corruzione e per il 95% la corruzione rimane impunita perché i processi sono destinati ad andare in prescrizione”.
“E’ uno strumento di denuncia che vuole fornire ai cittadini un ruolo attivo nella comunità – dichiara Davide Del Monte, direttore di Trasparency Intarnational Italia – Da una nostra attività di ricerca è emerso che, purtroppo, soltanto un italiano su due è disposto a segnalare un caso di corruzione. Il 50% di chi non denuncia ha paura di una ritorsione, la rimanente non ha più fiducia. Inoltre – conclude – la lunghezza dei processi e prescrizione troppo breve portano alla conclusione che nessun corrotto e corruttore finiscono in galera ecco perché questo strumento può accelerare tutte le fasi”.
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