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In aggiornamento: Affluenza Europee e Comunali

By   /  25 Maggio 2014  /  No Comments

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Al voto 49 milioni di italiani per indicare i 73 componenti del Parlamento europeo che spettano all’Italia.

 

Affluenza Calatafimi-Segesta, Europee e Amministrative

 

Le Europee incoronano Renzi. Affluenza in calo di 8 punti rispetto al 2009. Nel resto d’Europa vincono Le Pen e Tsipras, regge la Merkel.

Chiudiamo qui la diretta per le Europee. Domani pubblicheremo un articolo riassuntivo con tutti i dati definitivi. A partire dalle 14:00 ci adopereremo per la diretta delle Elezioni Amministrative di Calatafimi-Segesta. Speriamo di riuscire a garantirvi aggiornamenti in breve tempo.

 


 

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ORE 2.10: Con un terzo delle sezioni scrutinate, i dati si confermano più che trionfali per il PD: (43 per cento contro il 20 del M5s). Resta in ‘sospeso’ il destino di Nuovo Centrodestra e Lista Tsipras.

 

01.50: SCRUTINIO, dati reali (quasi il 25% delle sezioni). PD sopra il 43%, doppiato il Movimento Cinque Stelle. Forza Italia al 15%. Alfano e Lista Tsipras lottano contro lo sbarramento. SEGGI EUROPARLAMENTO: con questi dati 34 seggi al PD, 16 al M5S, 12 Forza Italia, 4 Lega Nord, 3 NCD e Lista Tsipra

 

01.46 – Viminale: dopo 16mila sezioni scrutinate, Pd al 43%, M5s al 20,59%, Fi al 15,19%

 

01.35 – Quarta proiezione Swg: Pd al 41% – Secondo la quarta proiezione di SWG per Sky TG24, sul 73% del campione, al Pd con il 41%, andrebbero 31 seggi al Parlamento europeo. Al Movimento 5 Stelle (22,1%) 17 seggi, a Forza Italia (16,4%) 13 seggi, alla Lega Nord (6%) 5 seggi, a Ncd-Udc (4,3%) 3 seggi mentre Tsipras con il 4% si aggiudicherebbe 3 seggi. Nessun seggio invece per Fdi-An (al 3,4%, sotto la soglia del 4%), per i Verdi (0,9%), Scelta europea (0,7%), Idv (0,6%) e Io Cambio-Maie (0,1%) mentre a Svp, con lo 0,5%, andrebbe un seggio.

 


 

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01.34 – Renzi: “Risultato storico, ora cambiamo l’Ue”

 

01.15 – Terza proiezione Emg: Pd al 40,8% – Terza proiezione Emg per TgLa7 sulle elezioni europee: Partito democratico 40,8%, M5S 22,1%, Forza Italia 15,5%, Lega nord 6,7%, L’Altra Europa con Tsipras 4,1%, Ndc-Udc-Ppe 4%.

 

ORE 01.10: SCRUTINIO, dati reali (10% delle sezioni). PD sopra il 43%, doppiato il Movimento Cinque Stelle. Forza Italia al 14.5%. Alfano sotto la soglia di sbarramento.

 

ORE 01.00: AFFLUENZA DEFINITIVA ITALIA, CALO DI OTTO PUNTI RISPETTO AL 2009

Per le Europee ha votato il 58.4%, otto punti in meno rispetto al 2009 (66.4%)

 


 

ORE 00:40:  AFFLUENZA CALATAFIMI-SEGESTA finale Amministrative. Per le votazioni Amministrative l’affluenza nel nostro comune è del 59,71% confrontandola con l’affluenza del 2012 che corrispondeva al 65,97% c’è stato un calo di 6,26 punti percentuali. 

Il totale dei votanti, è quindi di 4.281 sui 7.169  aventi diritto al voto per le amministrative.

N.B. Il numero dei votanti riportato sul sito dell’assessorato regione Sicilia risulta sbagliato perché considera gli aventi diritto al voto per le Europee.

 

ORE 00:30:  AFFLUENZA CALATAFIMI-SEGESTA finale Europee. Per le votazioni Europee l’affluenza nel nostro comune è del 66,37% confrontandola con l’affluenza del 2009 che corrispondeva al 45,69% c’è stato un aumento di 20,68 punti percentuali. 

Il totale dei votanti, è quindi di 4.281 sui 6.444  aventi diritto al voto per le Europee.

 


 

ORE 00:10: Lombardi (M5s): “Dati aleatori, sarà una lunga notte”-  “Noi siamo abituati, come stile dilavoro, a basarci su fatti. Sono dati talmente aleatori che non ci permettono di esprimere una valutazione. Sarà una lunga notte”. Lo afferma Roberta Lombardi a nome del MoVimento Cinque Stelle commentando gli exit poll sulle europee.

 


 

 

ORE 00:00: Il Pd stacca il Movimento 5 Stelle di 9 punti. Non sono dati definitivi, anzi sono soltanto exit poll, ma questa è la tendenza rilevata da La7 a urne chiuse. Secondo queste rilevazioni passerebbero lo sbarramento, oltre a Forza Italia, anche TsiprasLega e Ncd. Affluenza al 55% secondo il dato ancora provvisorio diffuso dal ministero dell’Interno per le europee 2014. Nel particolare, il Partito democratico di Matteo Renzi raggiungerebbe il 34,5 per cento dei consensi, con il Movimento 5 stelle al 25,5%. Forza Italia di Silvio Berlusconi, invece, sarebbe al 17%. Bene la Lega Nord, al 6,5%, con la Lista Tsipras a superare la soglia di sbarramento grazie al 4,5%. Ncd e Udc, invece, al 4,5%. Diversi i numeri degli intention poll realizzatidall’Istituto Piepoli-Coesis Research per l’ANSA: il Pd è al 29,5-32,5%, M5s al 25-28%, Forza Italia al 18-20%. Ndc-Udc al 5-7%, Lega Nord 4,5-5,5%, L’altra Europa con Tsipras al 3,5-4,5%, Fratelli d’Italia-An al 3-4%, Scelta Europea al 2-3%, altri al 2-3%.

 

ORE 23.40: Affluenza al 55.4% (dati relativi a un quarto delle sezioni). La differenza con il 2009 diminuisce, ma resta la doppia cifra (-11%)

 

ORE 23.20: Affluenza Nazionale (dati relativi al 10% delle sezioni) al 51.5% . Quindici punti in meno rispetto al 2009 (66.47%)

 


 

 

ORE 22.00: Boom della sinistra di Tsipras in GreciaCdu di Angela Merkel primo partito in Germania e forte ascesa degli euroscettici del Fpoe in Austria. Ma il dato più rilevante delle europee è il trionfo degli euroscettici del Front National di Marine Le Pen che, dopo l’ottimo risultato alle scorse amministrative, sono per la prima volta il primo partito in Francia. Invita tutti gli euroscettici, incluso ilMovimento 5 Stelle, a unirsi al Fn e sottolinea che “ciò che è stato espresso oggi è un rifiuto massiccio dell’Unione europea”. Un risultato che spinge la leader di destra a chiedere al presidenteFrancois Hollande lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e le dimissioni del premier franceseManuel Valls. I socialisti, infatti, toccano oggi il minimo storico. ”Questa sera è un momento grave”, ha detto il primo ministro, che ha definito i risultati degli exit poll ”un terremoto” ma ha garantito che il governo andrà avanti con le riforme.

“Tutti coloro che sono per la libertà l’indipendenza e contro l’Ue devono unirsi a noi – ha detto Le Pen, rivolgendosi agli euroscettici dal quartiere generale di Nanterre – L’Unione europea deve restituire quello che ha rubato, con la debolezza, la viltà e il tradimento delle élite europee. Deve restituire al popolo la sua sovranità e dobbiamo costruire un’altra Europa: l’Europa delle nazioni libere e sovrane, l’Europa delle cooperazioni liberamente scelte”. E già tra martedì e mercoledì prossimi, annuncia il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, i leader del nascente gruppo degli euroscettici guidato dal Fn si riuniranno a Bruxelles per fare il punto della situazione dopo il successo registrato dalla formazione di Le Pen. L’indicazione è giunta , secondo il quale sicuramente mercoledì si svolgerà una conferenza stampa congiunta. Oltre al Fn e alla Lega, al gruppo – che si dovrebbe chiamare European Alliance for Freedom (Alleanza europea per la libertà), Eaf – dovrebbero aderire il partito della Libertà olandese di Geert Wilders, che però non è riuscito a sfondare nelle elezioni che nei Paesi Bassi si sono svolte giovedì scorso, e l’austriaco Fpoe, il partito fondato negli anni ’90 da Haider che ha visto raddoppiare i consensi raccolti in occasione nella consultazione elettorale europea. All’iniziativa poterebbero partecipare altre formazioni euroscettiche provenienti daBelgio, Svezia, Slovacchia, Danimarca e Germania.

Sui primi assetti che si delineano dagli exit poll interviene anche il presidente della Bce Mario Draghiche, aprendo il forum dell’Eurotower sulle banche centrali, spiega che “gli elettori in tutta Europa si sono chiaramente allontanati” e “vogliono risposte”.

Affluenza Europee – Le elezioni europee 2014 hanno registrato un tasso di partecipazione in rialzo in molti Paesi. Il contrario di quanto si riteneva alla vigilia delle urne, visto il successo dei partiti euroscettici. Anche i cittadini ucraini oggi sono chiamati alle urne per le presidenziali (leggi) e in Italia si vota anche in 4mila Comuni e due regioni, Abruzzo e Piemonte (leggi). Cresce a partire da Francia e Germania. Nel primo Paese è stata del 15,70% a mezzogiorno, in rialzo rispetto al 14,81% delle elezioni del 2009, mentre nel secondo, è stata del 25,6 alle 14 (contro il 20,2% nel 2009). Partecipazione alta anche in Portogallo (12,14% contro l’11,84% nel 2009). In Spagna, l’affluenza è praticamente invariata rispetto al 2009 (23,83% alle 14 di oggi contro il 24,1% nella stessa ora di cinque anni fa). A Cipro, secondo quanto riferito dal portavoce del ministero degli Interni responsabile per le elezioni, soltanto il 41.3% degli aventi diritto al voto è andato oggi ai seggi contro il 59% delle elezioni del 2009 e il 72.5% di quelle (le prime per Cipro) del 2004. In Croazia, che ha aderito alla Ue lo scorso anno, la partecipazione è stata del 7,53%, quattro ore dopo l’apertura dei seggi, in aumento dell’1,64% rispetto alla prima elezione europea del 2013. Al contrario, i cechi, che hanno votato venerdì e sabato, sono stati il 20%, secondo i dati dell’agenzia Ctk, rispetto al 28,22 del 2009. Nel 2009, l’astensione superò il 70% in diversi Paesi dell’Est, quali la Slovacchia, la Lituania, la Polonia, la Romania, la Repubblica ceca e la Slovenia.

Germania –  La Cdu di Angela Merkel si conferma il primo partito. Stando agli exit poll ha ottenuto il 36% e l’Spd segue con il 27,5%. Grande affermazione per il partito antieuro Alternative Fuer Deutschland con il 6,5%. I Verdi hanno il 10,5%. La Linke avrebbe il 7,5%. I Liberali, usciti dal parlamento nazionale, avrebbero ottenuto il 3%. E i neonazisti, secondo le ultime proiezioni, otterebbero un seggio, entrando per la prima volta a Strasburgo. Secondo quanto riferito dalla tvArd, il partito neonazista avrebbe ottenuto lo 0,8% dei voti, sufficienti per entrare nell’Europarlamento, dopo che nelle settimane scorse la Corte costituzionale tedesca aveva bocciato la soglia di sbarramento al 3% per le elezioni europee. ”E’ possibile che stasera saremo in vantaggio- ha detto Martin Schulz, candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea – in questo caso rivendicherò la presidenza della della Commissione europea“. Schulz ha commentato così il risultato dell’Spd con il quale, ha aggiunto, “ho un sicuro vento in poppa”. Per Schulz, “della presidenza si decide a Strasburgo e a Bruxelles”. Alle europee del 2009 i cristianodemocratici di Angela Merkel presero il 37,9%, i socialdemocratici di Sigmar Gabriel il 20,8, i Verdi il 12,1, i Liberali l’11% e la Linke il 7,5%. Alternative fuer Duetschland, la vera novità di questa tornata, cinque anni fa non esisteva: il giovane partito di Bernd Lucke, economista che ha raccolto i dissidenti delle politiche europee di Merkel, era rimasto per poco sotto la soglia del 5% rimanendo fuori dal Bundestag.

Francia – Secondo l’istituto di sondaggi Csa, il Front National di Marine Le Pen è in testa con il 25%, l’Ump è al 20,3% e il Partito socialista, col 14,7% dei voti, raggiunge il peggior risultato elettorale della sua storia. Il premier Manuel Valls prevede un intervento pubblico in serata. Larga vittoria di Fn anche per l’istituto Ipsos, che prevede fra i 23 e i 25 seggi per il partito di destra, che ne aveva conquistati soltanto 3 nel 2009. Fra i 18 e i 21 seggi sono assegnati all’Umo, 13 al Partito socialista. Il partito di Le Pen quindi, per la prima volta, è primo in una consultazione nazionale in Francia e ha poco meno del doppio dei voti del Partito socialista al governo. ”Il popolo sovrano ha parlato in modo forte e chiaro, come in tutti i grandi momenti della storia. Il popolo sovrano ha scelto di riprendere in mano il proprio destino”, ha detto Marine Le Pen, commentando i dati diffusi. La leader del Front National ha lanciato un appello solenne al presidente Francois Hollande affinché proceda allo scioglimento dell’Assemblea nazionale dopo lo storico risultato. L’attuale sistema, ha detto, “non è più rappresentativo, non si può ignorare chi ottiene il 25% dei voti”.

I risultati preoccupano fortemente i socialisti francesi, fino a spingere la ministra dell’Ecologia ed esponente di punta del partito, Segolene Royal, a parlare di “shock a livello mondiale”. “Stasera – ha detto su TF1 l’ex compagna del presidente Francois Hollande e già candidata all’Eliseo controNicolas Sarkozy nel 2007 – i cittadini del mondo e i cittadini europei vedranno che in Francia un elettore su 4 ha votato per un partito violentemente antieuropeo”.  Il primo ministro francese Manuel Valls, parlando in tv ai francesi dopo la sconfitta elettorale, ha annunciato che il governo “continuerà con le sue riforme”, e ha esortato tutti i francesi ad un “sussulto repubblicano”.

Gli exit poll evidenziano che un francese su 4 ha votato per il Front National. Un risultato al di là di ogni previsione. La vittoria era stata prevista dai sondaggi nei mesi scorsi, ma le proporzioni sono superiori ad ogni previsione. Cinque punti in più dell’Ump, il partito della destra istituzionale già in crisi per le accuse di fondi neri contro il suo presidente, Jean-Francois Copé (20,3%). Con poco più del 14%, il Partito socialista potrebbe aver toccato il suo fondo storico, che finora era il 14,5% quando il partito nel 1994 era guidato da Michel Rocard. Il Front National quadruplica i suoi voti rispetto al 2009, l’Ump crolla di 7 punti. Nessun record storico per l’astensione, come si temeva: è andato a votare il 43% degli elettori, contro il 40,5% nel 2009. La coalizione di governo, su scala nazionale (PS e Verdi) tocca appena il 23,4% dei voti

Austria – Dalle prime proiezioni, emerge il boom degli euroscettici: i popolari Oevp restano al primo posto con il 27,8% (-2,2%), i socialdemocratici Spoe stabili al 23,7%, mentre il grande vincitore sarebbe il partito di destra euroscettico Fpoe, terzo con il 19,9% (+7,2%). Secondo l’agenzia Apa, i seggi hanno chiuso alle 17 e le proiezioni sono sul 18% delle schede. Per il leader del partito di destra austriaco Fpoe, Heinz-Christian Strache, si tratta di uno “straordinario successo”. “Da dieci anni vinciamo una elezione dopo l’altra e oggi siamo sopra il 20%. Un risultato che i nostri avversari non potranno certo ridimensionare”, ha detto. Si tratta del partito che vuole limitare l’accesso degli immigrati in Austria, proponendo anche un’uscita dagli accordi di Schengen. In un’intervista rilasciata in campagna elettorale Strache ha sostenuto che se non vi sarà una svolta in Europa, il suo partito sarà favorevole a un referendum per chiedere agli austriaci se restare oppure no nell’Ue.

Danimarca – Il partito anti-immigrati è primo secondo gli exit poll. Il Partito popolare danese si attesta fra il 23,1% e il 24,9%, ossia 3 seggi al Parlamento europeo. I socialdemocratici al governo avrebbero il 20,5%.

Portogallo –  Socialisti del Ps primi con il 30-34%, secondi i popolari della coalizione Ap tra 25-29%, terza la sinistra radicale di Cdu tra 12-15%, e sorpresa per la formazione ecologista ma fuori daiVerdi del Partito della Terra che avrebbe preso tra 7-8%. Risultati ribaltati rispetto alle europee del 2009 dove i popolari erano primo partito con il 31,7% e i socialisti secondo con il 26%.

Grecia – Tsipras sarebbe in testa (dal 26 al 30%), al secondo posto Nea Dimokratia (centrodestra) con il 23-27%, al terzo il neo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata) con l’8-10% e al quarto posto il socialista Pasok con il 7-9%. In Irlanda, un exit poll della tv Rte, segnala che lo Sinn Fein è diretto verso la conquista di un seggio europeo eletto nella circoscrizione di Dublino e calcola per le europee un’affermazione al 17% in crescita rispetto al 10% registrato nelle ultime elezioni politiche. Gli indipendenti sarebbero in testa con il 27%, seguito da Fine Gael (centrodestra) al 22%, il partito laburista in calo al 6%. In aumento i Verdi al 6%.

Bulgaria – Secondo i primi exit poll, si afferma il partito conservatore Gerb dell’ex premier Boyko Borissov, con il 28,6% e sei seggi dei 17 spettanti alla Bulgaria al Parlamento europeo. Seguono il partito socialista di Serghei Stanishev, con il 19,8% e cinque seggi; il partito della minoranza turca, Dps, con il 14,9% e tre seggi; la coalizione guidata dal neopartito Bulgaria senza censura con l’11,1 per cento e due seggi; e il Blocco riformista, alleanza di partiti di centrodestra, con il 6,4% dei voti e un seggio. A Malta, secondo le ultime proiezioni, il partito laburista ha conquistato il 53% dei voti. Il Partito nazionalista, iscritto al gruppo Ppe al Parlamento europeo, è al 40% e i Verdi al 2,7%.

Slovenia – Sempre secondo gli exit poll, è in testa il Partito democratico sloveno (Sds, centrodestra) con il 24,6% e tre degli otto eurodeputati spettanti al Paese, seguito da Lista Nova Slovenija (Sls, centrodestra) al 15,2% e due seggi. Al terzo posto è data la lista Verjamem(centrosinistra) con il 10,6% e un deputato, al quarto Desus (centrosinistra) al 9,1% e un seggio, seguito dal partito socialdemocratico (centrosinistra) con il 7,9% e un seggio.

Finlandia –  Guadagna voti il partito euroscettico e anti-immigrati dei “Veri finlandesi”. Secondo gli ultimi exit poll, il partito Perussuomalaiset avrebbe il 13,2% dei voti, in aumento di 3,4 punti rispetto al 2009, con 13 europarlamentari eletti. Testa a testa fra il partito di centro all’opposizione e i conservatori del primo ministro Jyrki Katainen, entrambi al 21%. I socialdemocratici, parte della coalizione di governo, scendono al 12,6%.

Lettonia – Nel corso degli scrutini, il portale di informazione Lsm.Lv diffonde alcuni dati non ufficiali.I popolari del partito Unity sarebbero al 46% con 4 eletti, i conservatori dell’Alleanza Nazionale al 15% (1 seggio), mentre i socialdemocratici pro-russi dell’Harmony Center sarebbero al 13% (1 seggio) e l’Unione dei Verdi ed Agricoltori, nuovo partito che non ha ancora scelto lo schieramento europeo, all’8% (1 seggio).

Svezia – Secondo gli exit poll, i socialdemocratici sono il primo partito con il 23,7%. Crollo dei popolari del Partito dei Moderati del premier Reinfeldt che scende al 13,0% (avevano il 18,3% nel 2009), sorprendente ascesa degli ambientalisti dello Mp, che sale al secondo posto con il 17,1%. Iliberali di Fp sarebbero scesi il 9,5% (dal 13,58% di 5 anni fa). Sinistra radicale del Vaensterpartietin ascesa all’8,1% (dal 5,66%). Al 7,0% i Democratici (Sd) euroscettici.

Lussemburgo – Seggi invariati rispetto a cinque anni fa, con una maggioranza di 3 eurodeputati al partito cristianodemocratico del candidato Ppe alla presidenza della Commissione Ue Jean-Claude Juncker. Uno dei tre sarà la commissaria alla giustizia Viviane Reding. E’ quanto riportano fonti al quotidiano lussemburghese L’essentiel. Gli altri tre deputati sono uno per i liberali e uno per i socialisti (al governo) e uno per i verdi. Lo scrutinio delle schede è terminato ma i risultati saranno resi noti alle 23.

Ungheria –  Si profila una chiara vittoria del partito Fidesz di Viktor Orban, con il 52,4% dei consensi. Secondi, stando alle prime proiezioni, gli estremisti antisemiti di Jobbik con il 15% (che alle nazionali ha però superato il 20). In calo i socialisti all’11%.

Romania – La coalizione di centrosinistra che attualmente guida il governo, e che è formata daSocialdemocraticiUnione nazionale per la Romania e partito conservatore, è al 42% delle preferenze, secondo i primi exit poll pubblicati dalla Mediafax. Al secondo posto il partito liberale, è distaccato di quasi 30 punti percentuali avendo raccolto tra il 13% ed il 15%. Seguono i democratici-liberali tra il 10% ed il 12%. Il partito movimento popolare, sempre di centrodestra, si attesta attorno al 6%.

Parlamento uscente – Il Parlamento europeo uscente è risultato dalle ultime elezioni europee di giugno del 2009. Fino a luglio del 2013 era composto da 754 membri; poi sono stati aggiunti temporaneamente 12 deputati in rappresentanza della Croazia a seguito del suo ingresso nell’Ue il 1° luglio di quell’anno, portando il totale dei deputati a 766. Successivamente è stata attuata una redistribuzione dei seggi agli Stati membri in modo che, in questa tornata elettorale, si tornerà ad avere 751 parlamentari. L’Europarlamento uscente è composto così: 273 deputati del Partito popolare europeo, 196 parlamentari del gruppo Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D) a cui fa capo il Pse, 83 seggi del gruppo liberare Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (Alde), 57 seggi del gruppo dei Verdi/Alleanza libera Europa, 57 deputati del gruppo Conservatori e riformisti europei (Ecr), 34 rappresentanti del gruppo Gue/Ngl della Sinistra unitaria europea, 31 membri del gruppo parlamentare euroscettico Europa della libertà e della democrazia e 33 del gruppo dei non iscritti.

 

 


 

 

ORE 21.50: i dati DEFINITIVI sull’affluenza ALLE 19:00 in Italia

Europee: ha votato il 42.1%. Alla stessa ora del 2009, ma con seggi aperti anche il sabato, furono il 52.86%

 

ORE 20.30: AGGIORNAMENTO AFFLUENZA ITALIA: con i dati di circa il 40% delle sezioni, la percentuale rimane inchiodata al di sotto del 42%. La percentuale registrata nelle principali città va di pari passo con i dati che arrivano dalle rispettive regioni. Torino 47%, Milano 48%, Bologna 52%, Firenze 49%, Roma 38%, Napoli 34%, Palermo 29%

 


 

 

ORE 20:00: AFFLUENZA CALATAFIMI-SEGESTA registrata alle 19:00. Per le votazioni Europee l’affluenza nel nostro comune è del 43,60% , per quanto riguarda le amministrative l’affluenza è del 43,61%. 

Il totale dei votanti, aggiornato alle 19:00, è quindi di 2810 su 6444 aventi diritto al voto per le Europee e 7169 votanti aventi diritto al voto per le amministrative.

Nel 2009 l’affluenza per le Europee a Calatafimi-Segesta era del 45,7% su 6.489 elettori


 

 

ORE 19.55: il dato nazionale dell’affluenza continua a calare (2200 sezioni su 8057): appena il 41.97%

 

ORE 19.50: l’affluenza nelle Regioni. Con i dati di circa un quarto delle sezioni, l’Emilia-Romagna si conferma la regione con la più alta percentuale di votanti, unica a superare fin qui il dato del 50 per cento (53%), davanti a Lombardia, Liguria (49 per cento) e Marche 48 per cento. Rispetto alle 12 la Sicilia non è più ‘maglia nera’, superata  a marcia indietro da Calabria e Sardegna, che registrano fin qui solo il 25% di affluenza.

 

ORE 19.40: i dati dell’affluenza (20% delle sezioni) si confermano bassi: 43.8%. Per quanto riguarda le Regionali, abbiamo il dato molto parziale del Piemonte (3% delle sezioni): 45.8%. Più alto il dato dei 4000 Comuni al voto (13% sezioni): superiore al 54%

ORE 19.25: l’affluenza alle ore 19:00 si sta attestando intorno al 43%, dati provenienti da circa il 12% delle sezioni. Alla stessa ora nel 2009 (si votò anche il sabato) la percentuale fu del 52.86%.

ORE 19.15: AFFLUENZA ORE 19, primi dati (650 sezioni su 8057): l’affluenza al momento è poco al di sopra del 40%. Migliore il dato delle Regionali (49% in Piemonte) e delle Comunali (56%).

ORE 19.00: A breve i primi dati sull’affluenza registrata alle 19 in Italia. Sarà significativo, perchè può dare un’idea più precisa sulla percentuale di astensionismo e sugli effetti di quest’ultimo sul voto

ORE 18.55: Proiezione seggi in Germania. 35 CDU/CSU, rispetto a cinque anni fa la coalizione di Angela Merkel perderebbe 7 seggi. 27 seggi per l’SPD, quattro in più del 2009. Giù anche i Verdi, che perderebbero tre seggi. Invariati quelli della Sinistra (8). Dovrebbero essere 12 i seggi dei ‘non iscritti’ tedeschi.

 

ORE 18:40: IL VOTO EUROPEO è alle battute finali, in Italia urne aperte fino alle 23. Ma in altri paesi sono già chiuse e ci sono i primi exit poll. Che per ora sembrano vedere soprattutto conferme. Come in Germania, con l’Union della cancelliera Angela Merkel data per vincente secondo le rilevazioni fuori dai seggi. Buoni numeri anche per i socialdemocatici del Spd con cui La Cdu guida il governo di coalizione. Gli anti-Ue dell’Afd (Alternative fuer Duetschland) sono al 6,5% mentre i neo-nazi dell’Npd sono fermi all’0,8-1%, sufficienti a farli entrare per la prima volta a Straburgo. Afd è la vera novità di questa tornata, cinque anni fa non esisteva: il giovane partito di Bernd Lucke, economista che ha raccolto i dissidenti delle politiche europee di Merkel, era rimasto per poco sotto la soglia del 5%.

Numeri ottimi anche per Alexis Tzipras, con il partito Syriza primo agli exit poll in Grecia con il 26-30% delle preferenze. Calo di Alba Dorata, che sarebbe attorno all’8-10%. In Austria L’estrema destra del Partito della Libertà ha ottenuto un successo di consensi. Le proiezioni del canale televisivo Orf indicano che a vincere la tornata è stato il centrodestra del Partito del popolo, che ha però visto un calo dei consensi dal 30% al 27,1%. I socialdemocratici raccolgono quasi il 24% dei consensi mentre gli euroscettici aumentano i consensi dal 13% al 20,1%.

In Olanda, Il partito degli euroscettici di estrema destra guidato da Geert Wilders è scivolato a sorpresa al quarto posto nella corsa al parlamento europeo. In Gran Bretagna, altro paese in cui era prevista l’affermazione dei partiti anti-Ue, invece la tendenza pare confermata, con l’avanzata dello UK Independence Party (Ukip), che vuole lasciare l’Unione europea e imporre un freno all’immigrazione: secondo i primi risultati, l’UKIP si è aggiudicato 86 nuovi seggi nel voto locale in Inghilterra, strappandone sia ai Conservatori del primo ministro David Cameron che ai laburisti.

ORE 17:45: Chiusi i seggi anche in Austria e Cipro: a Vienna e dintorni sarebbero avanti i cristiano-democratici ÖVP, che portano a casa 5 seggi (in calo dai precedenti 6), seguiti dai socialisti nonché colleghi di Große Koalition SPÖ, che mantengono 5 seggi; dietro ai due partiti maggiori (che dovrebbero confermare il supporto di almeno metà della popolazione) c’è l’estrema destra FPÖ, che raddoppia i seggi a 4; seguono i verdi GRN (3 seggi) e i liberali NEOS (1). Ai confini del Mediterraneo due seggi (confermati) per i moderati DISY, calano i comunisti AKEL (da 2 a 1), confermato il seggio dei centristi di DIKO e quello dei socialdemocratici di EKEL. Porta a casa un seggio Citizens’ Alliance, partito anti-bailout dell’ex-AKEL Lillikas.

Le proiezioni rese pubbliche in quei Paesi in cui i seggi sono già chiusi (Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Malta, Austria e Cipro) vedono avanti il Partito Popolare Europeo con 26 seggi, seguono i Socialisti e Democratici (23), i Non Iscritti (16), i liberali ALDE (9), la Sinistra GUE (8), i conservatori AECR (6), poi i Verdi (6) e infine uno per gli euroscettici EFD.

ORE 14.30 – EMILIA ROMAGNA ‘VIRTUOSA’, SICILIA ‘MAGLIA NERA’ – Le Europee confermano fin qui un vecchio trend sulla partecipazione al voto: maggiore al centro-nord che al Sud. Le regioni dove si è votato di più sono Emilia Romagna (23.5), Lombardia (20.5), Piemonte e Liguria (19.9). In fondo alla classifica la Sicilia, unica regione in cui non viene superato il 10% dell’affluenza (9.3), dietro anche a Sardegna (11.6) e Calabria (10.5). Conferma anche sulle circoscrizioni. Le due settentrionali (Ovest ed Est) superano il 20%, mentre Sud e Isole non si avvicinano neanche al 15%

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Le urne delle elezioni europee e delle amministrative si sono aperte questa mattina alle 7 e si chiuderanno alle 23 di domenica. Le due consultazioni chiameranno al voto 49 milioni di italiani per indicare i 73 componenti del Parlamento europeo che spettano all’Italia e 17 milioni per il rinnovo dei due consigli regionali e governatori (Abruzzo e Piemonte) e di 4.086 Comuni. Si conclude così una campagna elettorale molto dura, con un duello tra il Partito democratico di Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle guidato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Tra i due contendenti, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che sabato si è fatto vedere a passeggio in piazza Duomo. Ma è forte il timore che il primo partito possa essere un altro, quello dell’astensionismo, dato in crescita rispetto alle consultazioni precedenti.

L’affluenza alle 12

L’affluenza alle urne per le elezioni europee, rilevata alle ore 12 di oggi, va attestandosi sopra al 16%. Nelle europee del 2009 l’affluenza alla prima rilevazione (le 22 di sabato 6 giugno) era stata del 17,8%, alle ore 12 di domenica 7 giugno del 30,7%. Mentre è stata del 22,3% l’affluenza alle urne per le elezioni comunali nei 3.918 centri chiamati al voto (il dato diffuso dal Viminale, non tiene conto delle comunali in corso in Friuli Venezia Giulia e Sicilia).

In continuo aggiornamento

 

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