“Agli atti di questo ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata tra Tutino e Crocetta” in cui il medico Matteo Tutino avrebbe affermato che Lucia Borsellino ‘va fatta fuori, come suo padre’. Lo ha detto il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi parlando della bufera che si è abbattuta sul presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta sulle presunte intercettazioni tra il governatore e il suo medico personale Matteo Tutino. Il procuratore Lo Voi ha fatto ascoltare, da questa mattina ad ora, tutte le intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta che aveva portato all’arresto di Matteo Tutino per truffa. La Procura ha emesso anche un comunicato stampa. Lo Voi ed il procuratore aggiunto Leonardo Agueci, che ha coordinato l’indagine, hanno sottolineato che nelle carte e negli atti della Procura di Palermo non esiste alcuna telefonata in cui Tutino avrebbe detto a Crocetta riferendosi all’ex assessore alla Sanita’ Lucia Borsellino: “Questa va fatta fuori come il padre”.
Il governatore siciliano nel frattempo si era auto-sospeso dalla sua carica dopo le polemiche per un’intercettazione, pubblicata dall’Espresso, nella quale il suo medico, Matteo Tutino, parlando di Lucia Borsellino afferma: “Va fermata, va fatta fuori come suo padre”. Parole che Crocetta dice di non aver sentito. E il legale di Tutino, che nel frattempo è stato arrestato per truffa, sostiene di non averla mai pronunciata. Ma sul governatore scoppia la bufera con il Pd che ne chiede le dimissioni e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi chiamano la Borsellino per manifestarle la loro solidarietà. “Metodo Boffo? Peggio, d’ora in poi si può parlare di ‘metodo Crocetta’. Volevano farmi fuori”. Lo dice il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, a proposito della vicenda della telefonata con Matteo Tutino.
Il legale di Tutino. “Anche se non c’è nulla di penalmente rilevante in quelle frasi, da un punto di vista etico si tratta di parole pesantissime. Se l’intercettazione esiste allora venga messa a disposizione delle parti. Ormai questa vicenda ha assunto un rilievo extraprocessuale ed è giusto fare subito chiarezza in modo che tutti, a cominciare dal sottoscritto, possano trarne le conseguenze”. Lo ha detto l’avvocato Daniele Livreri, difensore di Matteo Tutino, in relazione alle frasi choc su Lucia Borsellino.
Crocetta in lacrime: m’hanno ammazzato. “E’ vero che la Procura smentisce? Oggi mi hanno ammazzato…”. Rosario Crocetta non riesce a trattenersi. Piange. Singhiozza. “Perché… perché”, ripete. “Ma quanto è potente questa mafia che mi vuole fare fuori?”, continua. “Avrei potuto anche farla finita oggi…”.Tutto questo spiegherebbe perché Crocetta si era difeso dicendo “Non ho sentito la frase su Lucia, forse c’era zona d’ombra, non so spiegarlo; tant’è che io al telefono non replico. Ora mi sento male. Se avessi sentito quella frase, non so… avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati. Non so… sono sconvolto. Provo un orrore profondo”.
Ecco il contenuto del comunicato stampa emesso dalla Procura di Palermo: “Con riferimento alle notizie giornalistiche diffuse nella giornata di oggi, secondo le quali nel corso di una telefonata intercettata tra il presidente della Regione Rosario Crocetta e il dottor Matteo Tutino, quest’ultimo avrebbe affermato che la dottoressa Lucia Borsellino (all’epoca assessore alla Sanità della Regione siciliana) ‘va fatta fuori come suo padre’, ritengo necessario precisare che agli atti di questo ufficio, e in particolare nell’ambito del procedimento (nel quale è stata emessa ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di Tutino) non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato”. Nel comunicato stampa, a firma del procuratore Francesco Lo Voi, si legge ancora: “Analogamente, i carabinieri del Nas, che hanno condotto le indagini nel su indicato procedimento, hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore tra i predetti sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino”.
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