Un progetto culturale, un monumento di importanza pubblica da valorizzare o salvaguardare, un luogo di interesse artistico e storico: sono questi i candidati perfetti da eleggere per la nuova sottoscrizione lanciata dal governo del premier Matteo Renzi e chiamata “bellezza@governo”.
Una campagna per segnalare le bellezze dell’Italia che hanno bisogno di sostegno, per cui il governo mette a disposizione 150 milioni di euro. Una opportunità che non si è lasciata sfuggire l’Associazione EtnoFabric di Calatafimi Segesta. Il progetto candidato è “Da Qui Parte L’Unità”. I membri dell’Associaizone invitano tutti a sostenere, inviando una semplice mail, questo progetto per dare nuova vita ad un luogo di grande importanza storica, da troppo tempo dimenticato.
«Per votare c’è tempo fino al 31 maggio – si legge nella pagina del sito del governo dedicata all’iniziativa – tutti i cittadini potranno segnalare all’indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare».
L’Associazione EtnoFabric ha creato un’email da inviare facendo un semplice copia-incolla e aggiungendo il proprio nome alla fine dell’email:
Aiutateci a segnalare il nostro Pianto Romano, basta inviare una semplice email a vostro nostro a: bellezza@governo.it
prendete spunto da questa. Potete fare un semplice copia incolla.
OGGETTO: Segnalazione Bene STORICO da Recuperare.
Salve, vorrei segnalare un sito di enorme valenza storica per la Sicilia occidentale e l’Italia tutta, ed è Pianto Romano sito a Calatafimi Segesta in provincia di Trapani. In questo luogo si è svolta il 15 maggio 1860 la famosissima battaglia di Calatafimi. La prima è più importante Battaglia Garibaldina che unì la nostra Italia. Il Presidente Napolitano, intervenuto in loco per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia al termine della sua visita dichiarò:
E se vuole che ricordi un’immagine e un episodio che mi hanno particolarmente colpito e motivato nel corso delle celebrazioni, citerò l’incontro (l’11 maggio 2010) sull’altura di Calatafimi, teatro di una sanguinosa e decisiva battaglia, nel 1860. Su quell’altura che dominava il campo di battaglia, mi sono fermato dinanzi ai cippi con i nomi dei caduti garibaldini provenienti da varie parti d’Italia, e segnatamente da città del Nord. Lì, ho come toccato con mano la prova tangibile, in un’atmosfera di grande emozione, di quella coesione e unità tra gli italiani cui dobbiamo guardare di nuovo oggi come all’arma vincente per superare le sfide del presente e del prossimo futuro».
Giorgio Napolitano
Marzio Breda, giornalista del Corriere della Sera del 24.12.2011
Oggi Pianto Romano versa in uno stato di abbandono e degrado. Se il progetto presentato dall’Associazione EtnoFabric di Calatafimi Segesta verrà finanziato, sarà la volta buona per dar vita nuova a questo luogo da troppo tempo lasciato a se stesso.
calatafimisegestanews
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