E ‘ forte il dibattito in questi mesi tra i favorevoli e i contrari alla festa del SS. Crocifisso.
Sembrerebbe un braccio di ferro tra il parroco e i ceti. Magari fosse solo cosi, in ballo c’è la sorte del paese, dei giovani, di tutte quelle poche attività rimaste aperte.
Questo articolo ha l’obiettivo di cercare di sensibilizzare il cittadino ponendo degli interrogativi per poi arrivare a delle risposte esaustive circa la forti potenzialità della festa.
- Quale è il vero motivo per la non organizzazione della festa ?
Siamo tutti d’accordo che il vero e unico motivo è di carattere economico. Organizzare la festa in questo modo porta solo indebitamento e quindi non saremo mai pronti per farla ne nel 2017 ne negli anni a venire. Occorre trovare modi alternativi per finanziarla.
- Perché fare la festa a cadenza annuale?
Intanto per poter usufruire dei finanziamenti regionali occorre organizzare la festa almeno a cadenza triennale. Molti cittadini ignari non sanno che la festa inizialmente veniva fatta ogni anno e poi solo per vari vicissitudini, come carestie, epidemie e l’impadronirsi di un terreno in c/GIUMMARELLA da parte dello Stato, che veniva utilizzato per finanziare la festa, comportò il fatto che la festa venisse fatta ogni volta che vi erano le disponibilità e quindi ogni 5, 7 o 8 anni. Tutto ciò però in un ottica turistica non ha nessun senso.
Calatafimi negli anni del post terremoto ha puntato fortemente sull’edilizia frutto dei finanziamenti a pioggia per la ricostruzione dei paesi della valle del belice. Calatafimi per 30 anni non ha pensato che un giorno le costruzioni sarebbero terminate e quindi ha tralasciato i settori del turismo e agricoltura. Ora paghiamo le conseguenze.
- Perché non è Segesta il principale obiettivo turistico nel breve periodo ?
Tutti i recenti sindaci dal 90 in poi compreso l’illustre Cristaldi colui che, permettetemi di dire ha rivoluzionato nel bene o nel male Calatafimi, dandole una vocazione turistica, rendendola accogliente agli occhi del visitatore, hanno messo in primo piano SEGESTA nel loro programma di sviluppo turistico. Mi dispiace dirlo, ma a mio avviso hanno sbagliato di grosso e sbaglieranno sempre almeno nel breve periodo, vi spiego le motivazioni.
Purtroppo abbiamo avuto la sfortuna sul fatto che il Parco di Segesta sia a circa 4 Km da Calatafimi e non a 100 metri, ciò ci penalizza fortemente. Dati alla mano i visitatori annui del parco sono circa 400 mila. Di questi il 98% non verranno mai a Calatafimi, sia perché sono organizzati tramite i tour operator, pernottano a Palermo o Trapani, hanno un percorso prestabilito in cui non rientra Calatafimi per mancanza di posti letto, oppure coloro che viaggiano da soli sconoscono il paese.
Solo dopo che ci saranno numerosi posti letto, quindi la nascita di hotel, affitta camere, b&b i tour operator si siederanno al tavolo e inizieranno a far rientrare il paese nei loro itinerari e pacchetti turistici.
Ma scusate, chi ha il coraggio di investire in un paese se non ci sono eventi particolari che attirino persone, in gran numero. Di recente il progetto del quartiere Borgo che avrebbe creato centinaia di posti letto è stato definitivamente accantonato. Fatto gravissimo, ennesima sconfitta.
Le presenze annue a Calatafimi e nel suo territorio , cioè coloro che pernottano almeno 1 notte è in media di circa 4000 unità, i visitatori i cosiddetti mordi e fuggi presenti nei vari eventi meno la festa si aggirano intorno alle 10-15 mila unità. Sempre buoni ma una miseria lasciatemelo dire, visto le potenzialità del paese.
Ciò che fa muovere la gente sono gli EVENTI, e non solo i monumenti tranne che non ti chiami ROMA, FIRENZE O VENEZIA. Ogni paese, città sfrutta il suo evento migliore, si immedesima nell’evento stesso, diventano un’unica cosa.
L’unico evento che a Calatafimi riesce a portare più di cento mila persone è la FESTA DEL SS CROCIFISSO, tra prove e giorni di festa. Ma occorre farla ogni anno altrimenti non si avrebbero effetti positivi.
Vedi palio di Siena fatti 2 volte l’anno, i misteri di Trapani, la festa di Sant’Agata a Catania, di Santa Rosalia a Palermo ecc. sono feste annuali. Bellissime feste ma non paragonabili alla Festa di Calatafimi per l’atmosfera, partecipazione, grandiosità e maestosità.
- Vantaggi e prospettive?
Prima di tutto si da respiro alle attività presenti nel paese, panifici, trattorie, paninerie, ristoranti, macellerie, generi alimentari, bar, pasticcerie, b&b, hotel, agriturismi, negozianti ecc. che non si troverebbero con l’acqua alla gola. Ne gioverebbe anche l’indotto:
- Muratori e pittori con opere di ristrutturazione e costruzioni, messa in sicurezza e altro.
- Le aziende di budella presenti a Calatafimi vedrebbero quintuplicati la domanda di budella spesso utilizzata per fare salsiccia, che servirebbe ai vari venditori.
- Gli agricoltori: si potrebbe chiedere ai panifici che fanno i cucciddati e le milidde di utilizzare frumento nostrano, creando la filiera del grano Calatafimese. Potrebbe nascere un’industria di confetti che utilizza mandorle degli agricoltori paesani, dando cosi la possibilità di diversificare e non solo piantare vigneti e oliveti.
- Gli allevatori di bovini, ovini, caprini e polli vedrebbero aumentati le richieste da parte di macellai, ristoranti, trattorie ecc.
- I caseifici avrebbero un’enorme richiesta di ricotta e formaggi sia da bar, pasticcerie ristoranti, e conseguente richieste di latte che gioverebbe per gli allevatori di bestiame.
Questi sono soltanto pochi esempi. e nascerebbero tantissime nuove attività.
L’andamento demografico dati alla mano ci dice che ogni 10 anni Calatafimi abbia una riduzione di circa 500 abitanti. Fattori? Alto tasso di mortalità, basso tasso di natalità, emigrazione per mancanza di lavoro, gli ultimi 2 fattori sono collegati. Con questo ritmo fra 30-40 anni il paese sarà un fantasma, in declino totale. Ma nulla è irreparabile, sta a noi cambiare il crudele destino, e si può con un po’ di intelligenza e programmazione. Si può capire anche se a malincuore, che i giovani che hanno particolari specializzazioni che non son presenti nel territorio o in Sicilia siano costretti ad emigrare, ma coloro che svolgono attività di ristorazione, agricole, edilizia, ecc francamente no. Qui è colpa nostra. Il TURISMO è il principale settore su cui puntare, e di conseguenza si svilupperanno tutti gli altri, quello agricolo, edilizia,industriale, della ricettività, ristorazione, ecc.
- Di chi la colpa di questa miopia?
– Amministrazioni susseguitesi nelle diverse legislature con mancanza di una programmazione e competenze.
– cittadini inerti, spinti da poca fiducia e demoralizzati ad investire per via di una mancanza di programmazione turistica forte nel breve e nel medio- lungo termine.
Nessuno si azzarda ad investire in Hotel, b&b, ristoranti, negozi, se non ci sono eventi di particolare spessore a cadenza annuale, con date certe.
L’unico evento che può salvare Calatafimi Segesta e risolvere il problema dell’emigrazione, la chiusura delle attività produttive, creare nuovi posti di lavoro è la festa del SS. CROCIFISSO.
Ribadisco fortemente che occorre un diversa organizzazione, più manageriale. La festa non deve essere motivo di indebitamento per i ceti e tutti i partecipanti, assolutamente.
Occorre un forte sinergia tra Chiesa, popolazione, ceti, comitato, Amministrazione comunale, attività produttive, Regione, Stato per reperire fondi. La festa deve essere pagata dal turista, visitatore, che ritorna a casa con minimo un sacco pieno di doni elargiti dai vari ceti.
- Idee per finanziare la festa?
- Quota parte delle entrate dei biglietti di Segesta utilizzarli per la festa. Una buona parte dei soldi utilizzarli per finanziare la festa e non solo il festival di Segesta che ritengo sempre una bellissima iniziativa, ma che a Calatafimi da ben poco. Non fa altro che incrementare le visite di Segesta che non ne avrebbe bisogno visto che è abbastanza conosciuto, e a Calatafimi si stimano circa 10.000 visitatori compresi gli attori contro circa 150 mila della festa.
- Posteggi. Un quota arriverebbe dai posteggi, come avviene in qualsiasi altra manifestazione, es couscus festival di San Vito lo Capo, dove si paga il posteggio e poi 10 euro per una piccola porzione di couscus con un bicchiere di vino e un dolce. Mi sembrano un po’ eccessivi, ma siamo lo stesso contenti di andarci. Alla festa la gente se ne va con sacchetti pieni di doni, state tranquilli che pagheranno volentieri.
- Finanziamento regione. La regione finanzia la festa di Santa Rosalia di Palermo per fare un esempio con 250 mila euro, una festa semplicissima rispetto alla nostra dove non si dà nulla alla gente, e noi? Per non farla ogni anno perdiamo i finanziamenti che vanno ad altre manifestazioni distanti anni luce per bellezza rispetto alla nostra Festa. Lo stesso vale per i misteri di Trapani. Cosa abbiamo in meno rispetto a loro? La poca intelligenza di fruttare un evento che salverebbe Calatafimi.
- Finanziamento comune. Per quel poco che ha da dare.
- Cercare qualcuno che possa sponsorizzare la festa come fa la Barilla con il couscus festival. La festa farebbe gola a molti visto la maestosità e la moltitudine di gente, turisti ecc.
- 5 per mille. Cosi, una parte dei soldi che si deve allo Stato sarà destinato a finanziare la Festa.
- Sorteggi vari.
- E per ultimo e non necessario offerte dei cittadini che si può sostituire come detto sopra col 5 per mille.
Una volta fatta la festa ogni anno “ EVENTO PRINCIPALE”, che darà respiro e sviluppo alla città, si potrà puntare anche a tutte le altre attività, manifestazioni che saranno subordinate e complementari alla festa, che incrementeranno ulteriormente le presenze dei turisti e permetterà la destagionalizzazione turistica. Es: manifestazioni estive, sagre, eventi sportivi, culturali, folkloristici. Altri eventi religiosi come l’Immacolatella, festa dei 4 Incoronati, le tante processioni, festa della Bambina, della Madonna di Giubino che si potrebbe valorizzare ulteriormente visto che è anche lei è la patrona del paese, il presepe vivente, il tappeto del corpus domini ecc.
Questa lettera ha il fine di :
- indirizzare l’amministrazione presente e futura su cosa focalizzarsi principalmente per incrementare il benessere di una città, salvaguardare le attività presenti, e creare nuove opportunità di lavoro. Il principale mezzo, evento, che possa permettere ciò è la Festa del SS Crocifisso, fatta ogni anno, ripeto ma con diversa modalità organizzativa.
- Chiedere ai vari ceti di non fare ostruzionismo preventivo soltanto per orgoglio personale, ma di fare squadra per cercare di capire quali possono essere le vie per finanziare la festa senza indebitarsi come al solito. I modi sono stati elencati sopra. Principalmente mi rivolgo ai partecipanti giovani dei ceti, ne vale del nostro futuro. Mi permettete una piccola critica a qualche ceto che preferisce annacarisi alla festa di Vita gratis e non fare quella di Calatafimi e cercare delle soluzioni. Preferiscono farla ogni 7 anni indebitandosi, solo per il loro orgoglio che di fede ha ben poco. Mi sembra davvero paradossale. Spero la loro mente si apra definitivamente con l’aiuto del SS Crocifisso.
- Chiedere al comitato festa di essere maggiormente attivo nella valorizzazione della festa, della pubblicità. Occorre un MANAGER della Festa esterno con competenze altissime che si occuperà tutto l’anno di reperire i soldi e di approcciarsi con le varie amministrazioni, comune, regione, Stato e Chiesa.
- Chiedere ai giovani di sentirsi orgogliosi della Festa, di far parte di un ceto, e di un evento che non ha eguali in Italia e nel mondo, che tutti ci invidiano. Essere i primi ambasciatori delle Festa al di fuori del paese.
Tutto l’anno si deve lavorare e parlare della Festa, tutte le varie maestranze devono sentirsi partecipi, ci deve essere una sorta di patriottismo paesano che da sempre ci contraddistingue e che ci porta ad organizzare tantissimi eventi di tutti i tipi, fortemente invidiati dai paesi limitrofi.
Una competizione sana tra i ceti che porti sempre a migliorarsi e a trovare nuove soluzioni ed idee.
I preti vanno e vengono, loro festa o non festa, scusate la frase, lo stipendio lo prendono lo stesso, chi paga le conseguenze siamo noi cittadini, giovani, esercenti, costretti ad emigrare o a chiudere le attività. Dovremmo essere noi cittadini a chiedere al parroco di fare la festa e non viceversa.
Non c’è cosa più bella che vedere un paese più vivo, vivace, con attività produttive funzionanti, pieno di turisti, con la popolazione felice e serena, frutto delle varie opportunità di lavoro derivanti dalla Festa e da altri eventi sopra menzionati.
Spero di aver sensibilizzato un poco circa le potenzialità della festa per la nostra amata Calatafimi Segesta.
STA A NOI SCRIVERE IL NOSTRO FUTURO.
VIVA IL SS. CROCIFISSO
Un amante del paese e non solo della FESTA.
calatafimisegestanews
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