Se ne parlava già da tempo, soprattutto dopo l’acquisizione di Yahoo da parte di Verizon per 4,8 miliardi di dollari, ma oggi è ufficiale: la CEO di Yahoo, Marissa Mayer, darà le dimissioni dal consiglio di amministrazione non appena l’acquisizione sarà completata. L’annuncio ufficiale è stato depositato presso la SEC (Securities and Exchange Commission). Insieme a lei se ne andranno anche David Filo, il co-fondatore di Yahoo, e altri quattro membri del board, Eddy Hartenstein, Richard Hill, Jane Shaw e Maynard Webb.
L’acquisizione di Yahoo da parte di Verizon è stata scandita negli ultimi mesi da diversi scandali, soprattutto riguardo la sicurezza: in due diverse occasioni Yahoo ha dovuto ammettere l’enorme perdita di dati e almeno due grossi hack rispettivamente di 500 milioni e un miliardo di account, mettendo a rischio i dati degli utenti rivenduti nel dark web. Bloomberg, citando una fonte anonima, riportò l’intenzione di Verizon di chiedere uno “sconto” nel prezzo di acquisizione, ma nessun annuncio ufficiale è stato dato dopo questi eventi.
LA CADUTA DEL COLOSSO
Una delle società più iconiche del web, che poteva gareggiare se non acquisire Google molti anni fa, ora sarà inglobata in Verizon, che diventerà uno dei principali attori nel mercato della pubblicità online insieme a Facebook e la stessa Google. Yahoo nel 2000 valeva 125 miliardi di dollari, Facebook non esisteva nemmeno e Mark Zuckerberg aveva 16 anni. Ma il colosso del web ha pagato diverse scelte scellerate nel corso degli anni: poteva comprare Google nel 2002 e offrì 3 miliardi di dollari, ma non bastarono. Nel 2008 rifiutò l’acquisizione di Microsoft, che offriva 44,6 miliardi di dollari. Questi sono solo aneddoti delle continue mosse sbagliate di Yahoo, che alla fine ha pagato un caro prezzo: sarà divisa, perderà la sua indipendenza e Marissa Mayer la poltrona di CEO.
YAHOO CAMBIA NOME: NON PROPRIO (FACCIAMO CHIAREZZA)
Yahoo ha in pancia altre attività, come la partecipazione in Alibaba e Yahoo Japan, che continueranno ad esistere sotto diverso nome: la nuova società prenderà il nome di Altaba.
Yahoo quindi cambia nome in Altaba? Non proprio. Yahoo, cioè il nome della società, il motore di ricerca, i blog, il servizio di email e la homepage, esisteranno ancora sotto Verizon, che ha accettato di comprare questa grossa porzione di società, ma non tutta. Verizon lascia indietro la partecipazione di Yahoo in Alibaba e Yahoo Japan. Dato che non sta comprando tutta Yahoo, la società si dividerà sostanzialmente in due: una la Yahoo “comprata” da Verizon, che comprende tutti i servizi usati dagli utenti, e l’altra è essenzialmente una compagnia di holding, che detiene il 15% di azioni di Alibaba e 35% di Yahoo Japan.
Sotto Verizon quindi il brand Yahoo continuerà ad esistere, e sarebbe stupido che ciò non accadesse. Altaba quindi non è Yahoo, è semplicemente una società che detiene azioni e brevetti. Un nome orribile (l’unione tra “alternative” e “Alibaba”), in effetti. Per riassumere:
– Verizon compra una parte di Yahoo, quella che tutti conoscono
– Yahoo quindi si divide in due
– Yahoo (brand e servizi) esisterà ancora sotto Verizon
– La rimanente porzione di Yahoo si chiamerà Altaba, una compagnia di holding
– Mayer non farà parte del board di Altaba
POTREBBE ACCADERE DI TUTTO
Le sorti di Marissa Mayer, che lasciò Google nel 2012 per “salvare” Yahoo, sono per ora sconosciute. Subito dopo l’annuncio dell’acquisizione Mayer scrisse su Tumblr di voler rimanere comunque nella società: “Amo Yahoo e credo in tutti voi. Per me è importante vedere il prossimo capitolo della società”, ma il suo sostanziale fallimento nel risanare l’iconica società la mette in una posizione non facile. Ma l’ex CEO avrà comunque un ottimo paracadute, dato che la sua buonuscita ammonterà a 55 milioni di dollari.
Il bello, si fa per dire, è che tutto questo non avverrà finché non sarà chiuso l’accordo di acquisizione tra Yahoo e Verizon, del resto i due hack degli scorsi anni non son cosa da poco. Se Verizon si tirerà indietro e non acquisirà Yahoo potete pure dimenticare tutto quanto scritto finora in questo articolo.
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