Il primo sito a finire nel mirino di Anonymous è stato quello costruito dal governo brasiliano per raccontare il torneo e fornire ai tifosi che si recheranno nel paese sud-americano tutte le informazioni necessarie, ossia www.worldcup2014.gov.br. L’attacco è stato sferrato nel pomeriggio di ieri, ed il sito risulta tuttora inaccessibile.
Gli hacktivisti non si sono fermati lì, ed infatti la lista dei siti attaccati diffusa da Anonymous Brazil è lunga: al momento le “vittime” dell’operazione, il cui motto è “Comecam os jogos” (“Cominciano i giochi”) risultano essere 56, ma non è da escludere che l’elenco possa ulteriormente espandersi nelle prossime ore.
L’operazione Hacking Cup non è comunque arrivata di sorpresa: già la scorsa settimana erano stati annunciati attacchi contro siti governativi e di sponsor dell’evento, e mercoledì Anonymous aveva diffuso un comunicato col quale il collettivo spiegava di voler “perseguitare il governo del Brasile a causa della loro corruzione e delle azioni contro la popolazione”.
Com’è noto, i campionati del mondo brasiliani sono probabilmente l’edizione che ha ricevuto più contestazioni da parte della popolazione del paese ospitante: sono in tanti (non solo in Brasile) a pensare che i soldi necessari per organizzare un evento gigantesco come la Coppa del Mondo avrebbero potuto essere utilizzati per ridurre le enormi disparità sociali presenti nella nazione sud-americana.
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