In Sicilia cambia il sistema di aggiudicazione degli appalti. Ora l’obiettivo dichiarato è fermare quella che l’Associazione siciliana dei costruttori edili definisce ormai una degenerazione del sistema. Per il momento nell’Isola gli appalti di valore inferiore a 2 milioni vengono ormai aggiudicati con ribassi fra il 42 e il 45%, arrivando a volte anche al 50%.
La riforma della Regione conta di abbassare la media al 13 per cento. Su questo sistema di aggiudicazione agisce la riforma che il governo Musumeci ha inserito domenica notte nel testo del cosiddetto Collegato, una sorta di manovra bis da approvare immediatamente la Finanziaria principale.
La riforma dell’assessore Marco Falcone cambierà le regole in particolare per le gare di importo inferiore a due milioni, che sono le più diffuse in Sicilia. «Oggi – spiega Massimiliano Miconi, vice presidente dell’Ance – queste gare vengono assegnate col meccanismo del massimo ribasso. E in Sicilia si è arrivati a percentuali del tutto fuori mercato, che in qualche caso sfiorano il 50%. Prendiamo atto – conclude Miconi – che questo governo ha inserito l’emergenza appalti fra le priorità in agenda. Ora speriamo si faccia in fretta ad approvare questa riforma che noi abbiamo tanto spinto».
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