PALERMO. L’Assemblea regione siciliana ha approvato il disegno di legge «norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere – istituzione del registro regionale delle unioni civili». I deputati che hanno votato a favore sono stati cinquanta, cinque i contrari e quindici gli astenuti. Favorevoli alla legge Pd, M5S e Cantiere popolare, contrari Udc, Lista Musumeci e Ncd.
«Con l’istituzione del registro delle unioni civili viene fuori il meglio della Sicilia, fino a qualche anno fa era impensabile, certo che sarà difficile in questo caso per il ministro dell’Interno mandare i prefetti come ha fatto nei comuni, dato che la Regione siciliana gode di autonomia». Così il governatore Rosario Crocetta conversando con i cronisti a Palazzo dei Normanni al termine della votazione del ddl sulle unioni civili. Per il governatore «istituire il registro significa rendere pubblica una relazione clandestina e privata e sancire il diritto ad avere le stesse opportunità di chi è sposato». Adesso Crocetta invita tutti i comuni siciliani «a deliberare la creazione di registri locali in modo da dare impulso all’attività legislativa del Parlamento nazionale che su questo fronte è abbastanza in ritardo col resto d’Europa».
«In commissione abbiamo portato avanti un lavoro importante sul disegno di legge sulle unioni civili, ascoltando associazioni e rappresentanze di diverse categorie. E in aula alla fine è prevalso il buonsenso: abbiamo approvato una legge che per molti anni è stata considerata quasi un tabu». Lo dice Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali all’Ars e relatore del ddl sulle «unioni civili»
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