“Non possono esistere due fronti: uno fatto da chi come noi si assume ogni responsabilità, quasi portato a subire le altrui condizioni, e quello degli altri, <<detentori della legalità>>”. E’ la svolta. I 15 sindaci – Alberto Di Girolamo (Marsala), Giuseppe Pagoto (Favignana), Matteo Rizzo (San Vito Lo Capo), Nicola Cristaldi (Mazara del Vallo), Daniela Toscano (Erice), Nicola Coppola (Castellammare del Golfo), Domenico Surdi (Alcamo), Mino Spezia (Valderice), Domenico Venuti (Salemi), Giuseppe Bica (Custonaci), Vito Sciortino (Calatafimi-Segesta), Luca Gervasi (Buseto Palizzolo), Gaspare Giacalone (Petrosino), Biagio Martorana (Paceco) e Giuseppe Castiglione (Campobello di Mazara) – che hanno sottoscritto il nuovo accordo di co-marketing escono allo scoperto e lanciano un appello che sa di sfida al resto dei sindaci e dei commissari che finora sono rimasti dall’altra parte, opponendo il loro dissenso, argomentandolo come nel caso del commissario straordinario del Comune di Trapani Francesco Messineo, o mantenendolo con il silenzio, almeno pubblico e mediatico.
I 15 non vogliono passare come quelli che passano sopra le norme e lo dicono a muso duro: “Negli anni si è dato vita al co-marketing come forma di investimento per sviluppare quei flussi di viaggiatori che, con la loro presenza, hanno dimostrato di alimentare in modo significativo, diretto ed indiretto, l’economia di tutto il territorio, per non parlare della crescita sociale e culturale, della possibilità data ai pendolari, agli studenti, agli ammalati, di viaggiare a bassi costi. Oggi tutto questo non si può perdere per volontà di qualcuno, ed è per questo che, come sindaci dei Comuni aderenti all’attuale accordo, intendiamo ribadire, rivendicando il ruolo e la preminenza della politica, che le esigenze economiche, di crescita generale e di sviluppo complessivo di tutto il comprensorio, non possono retrocedere o trovare ostacoli rappresentati dalla pur <<legittima astensione>> di chi, svolgendo il ruolo politico di sindaco o di commissario, vi si oppone o si astiene per non rischiare potenziali o future responsabilità”. I 15 ci mettono la faccia e soprattutto le firme e non vogliono passare come quelli che chiudono un occhio di fronte alle incongruenze o alle contraddizioni del co-marketing. Non vogliono dunque passare come i nuovi Machiavelli. Egià che ci sono picchiano duro a scanso d’equivoci e chi deve intendere, intenda: “Non esistono ruoli politici diversi da quelli che si traducano in impegno reale per il bene comune, per le comunità che si amministrano, per i cittadini, per il territorio. La politica orienta e fornisce direttive alla burocrazia, non viceversa”.
I sindaci non sono però chiusi a riccio. Rimangono aperti al confronto con chi sta ancora dall’altra parte: “Nel rivendicare il percorso intrapreso già qualche anno fa, facendo appello al buon senso ed al ruolo di ciascuno, crediamo sia il momento di mettere in campo tutta la disponibilità ad ogni eventuale suggerimento, integrazione o critica, così da perfezionare, se serve, entro pochi giorni, l’azione per salvare e salvaguardare il nostro aeroporto, ed in tal senso chiediamo ad Airgest di fare presto. Questo consegnerà soprattutto alle nostre comunità maggiore serenità, dando speranza e voglia di futuro piuttosto che consegnarci come servi sciocchi ad altri territori o ad altri interessi. Lo sviluppo del nostro territorio tramite questa azione deve interessare tutti i sindaci, così come la certezza e la necessità di adottare atti assolutamente legittimi e trasparenti; in tal senso va fatto un ulteriore sforzo affinché tutti facciano la loro parte, e se serve, modificare o approfondire qualcosa col contributo di tutti”.
Dopo questa nota congiunta non ci sono alibi per nessuno. I 15 hanno anche una richiesta da fare: “Oltre all’appello, sottolineiamo, quindi, e chiederemo ad Airgest e Camera di Commercio, alla luce anche della norma regionale che assegna le risorse ai Comuni impegnati negli accordi, che i territori che non aderiranno all’accordo non siano destinatari di nessuna azione o controprestazione collegata agli accordi stessi e sulla quale, fin da adesso, siamo impegnati a monitorare per dare conto del nostro impegno, ai nostri cittadini e alle nostre comunità”. C’è di più il “manifesto” dei 15 sottolinea un ulteriore elemento che impone l’intervento delle istituzioni, a tutti i livelli, l’aeroporto dopo l’aumento di capitale è al 99% di proprietà della Regione. La parte privata è dunque progressivamente uscita di scena. E l’intervento dei sindaci per l’aeroporto viene sollecitato dalla stessa Regione. Sindaci che, per i 15, “hanno il dovere ed il diritto di occuparsene anche perché viene richiesto loro dalla Regione, proprietaria al 99 per cento della società di gestione dell’aeroporto”. Richiesta che arriva anche dalle associazioni sindacali e non, dagli operatori, dai cittadini.
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