I 700 mila italiani che risiedono in Gran Bretagna non devono avere alcun ‘timore Brexit’perchè avranno tempo fino al 2020 per regolarizzare la loro situazione. La rassicurazione arriva dal segretario di Stato britannico per la Brexit, Stephen Paul Barclay, che in un’intervista alla Stampa afferma che “gli italiani che hanno scelto di vivere in Gran Bretagna sono molto importanti per noi: abbiamo predisposto un ‘Settlement scheme'”.
“E’ una cosa che vorrei facesse anche il governo italiano, che impone ai britannici di regolare la situazione entro ottobre. Sinora non lo hanno fatto, ma ora c’è un nuovo governo”, ha poi aggiunto.
Ma cos’è e cosa prevede il “Settlement scheme”? È il programma attraverso il quale i cittadini di Ue, Spazio economico europeo (See) o svizzeri e i rispettivi familiari possono fare domanda per continuare a vivere nel Regno Unito oltre il 30 giugno 2021. In caso di esito positivo, il richiedente otterrà lo status di residente permanente (settled status) o di residente provvisorio (pre-settled status). Lo status sarà definito in base al periodo di permanenza nel Regno Unito al momento della richiesta e i diritti potranno variare a seconda dello status acquisito.
Il richiedente ottiene lo stato di residente permanente nel caso in cui: abbia iniziato a vivere nel Regno Unito entro il 31 dicembre 2020 (o entro la data in cui il Regno Unito lascerà l’Ue senza accordo); abbia vissuto nel Regno Unito per un periodo continuativo di 5 anni. Ciò è noto come «soggiorno initerrotto», con l’espressione s’intende un periodo di 5 anni consecutivi in cui il richiedente ha vissuto nel Regno Unito, nelle Isole del Canale e nell’isola di Man per almeno 6 mesi in ciascun intervallo di 12 mesi.
Sono previste eccezioni: un periodo fino a 12 mesi per un motivo importante (ad esempio, parto, grave malattia, studio, corso di formazione professionale o incarico di lavoro all’estero); servizio di leva obbligatorio di qualsiasi durata; tempo trascorso all’estero in qualità di impiegato statale, o in qualità di familiare di un impiegato statale; tempo trascorso all’estero nelle forze armate, o in qualità di familiare di un soggetto impiegato nelle forze armate.
Una volta ottenuto lo status di residente permanente, il richiedente potrà restare nel Regno Unito per un periodo indeterminato. Sarà possibile anche richiedere la cittadinanza britannica se si soddisfano i requisiti di ammissibilità.
Qualora il richiedente non abbia trascorso un periodo continuativo di 5 anni nel Regno Unito al momento della richiesta, riceverà lo status di residente provvisorio. Sarà necessario aver stabilito la propria residenza nel Regno Unito entro il 31 dicembre 2020 (o entro la data in cui il Regno Unito lascerà l’Ue senza accordo). Una volta che il richiedente avrà raggiunto i 5 anni di soggiorno ininterrotto, potrà fare richiesta per ottenere lo status di residente permanente. Nel caso in cui i 5 anni di soggiorno ininterrotto possano essere completati entro il 30 dicembre 2020, il richiedente potrà scegliere di attendere fino al completamento dei 5 anni di soggiorno continuativo prima di presentare domanda. In caso di esito positivo, il richiedente otterrà lo status di residente permanente senza aver prima richiesto lo status di residente provvisorio. Una volta ottenuto lo status di residente provvisorio, sarà possibile rimanere nel Regno Unito per un periodo supplementare di 5 anni. Il richiedente potrà inoltre: lavorare nel Regno Unito; usufruire del Servizio Sanitario Nazionale (NHS); iscriversi a corsi di studi o continuare a studiare; accedere a finanziamenti pubblici tra cui sussidi e pensioni, qualora si soddisfino i requisiti; effettuare viaggi da e per il Regno Unito.
Le adesioni all’EU Settlement Scheme sono già aperte. Il termine ultimo per presentare la domanda è il 30 giugno 2021. Se il Regno Unito lascia l’Ue senza accordo, il termine ultimo per presentare la domanda è il 31 dicembre 2020.
Fare richiesta non comporta alcun costo. Qualora il richiedente abbia affrontato delle spese al momento della presentazione della domanda all’EU Settlement Scheme, potrà ottenere un rimborso.
Per presentare domanda, sarà necessario fornire documenti comprovanti: la propria identità; la propria residenza nel Regno Unito, a meno che il richiedente non disponga di un documento di soggiorno permanente, o un permesso valido per restare o entrare nel Regno Unito a tempo indeterminato.
Il richiedente potrebbe avere diritto a richiedere un riesame amministrativo dell’esito della domanda. Al momento non è possibile presentare ricorso contro la decisione. Il richiedente potrà presentare nuovamente domanda in qualsiasi momento fino al 30 giugno 2021, o fino al 31 dicembre 2020 se il Regno Unito lascia l’UE senza alcun accordo.
Non dovranno fare alcuna richiesta: possessori di permesso di ingresso a tempo indeterminato nel Regno Unito; possessori di permesso di soggiorno a tempo indeterminato nel Regno Unito; cittadini britannici o irlandesi (compresi i casi di “doppia cittadinanza”); cittadini UE, SEE o svizzeri che si sono trasferiti nel Regno Unito prima che entrasse a far parte dell’Ue; soggetti che lavorano, ma non risiedono, nel Regno Unito (“lavoratori frontalieri”); soggetti esenti dai controlli sull’immigrazione. AGI
Fonte GDS
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