Sa di essere nella lista dei “papabili”. Non potrebbe essere altrimenti. L’ex presidente del consiglio comunale di Calatafimi Segesta Salvatore Lanza parteciperà alle trattative. Se ci sarà poi una sua candidatura a Sindaco è ancora presto per dirlo. L’11 giugno, salvo colpi di scena, si voterà anche nel suo Comune, dopo lo scioglimento ma sopratutto dopo la decadenza del Sindaco Vito Sciortino. Lanza sarà comunque in prima linea perché si vota anche a Palermo e lui ha scelto da tempo con chi schierarsi.

Nel suo profilo facebook c’è un chiaro sostegno al candidato sindaco di Palermo Fabrizio Ferrandelli. Anche lei fa parte del movimento dell’ex deputato ?

“Si, sostengo il progetto dei “ I Coraggiosi” che vede Ferrandelli candidato sindaco a Palermo. Nel maggio 2016, a Calatafimi Segesta, in una sala gremita di gente, è stato dato l’avvio al tour dei “I Coraggiosi” che ha visto Fabrizio impegnato a presentare il movimento in tutte le provincie della Sicilia. Oggi siamo impegnati in questa esaltante campagna elettorale che ha visto convergere diverse realtà politiche e non, su un programma elettorale costruito mattone su mattone con i cittadini palermitani. Il movimento è costituito da donne e uomini di formazione e cultura politica diversi che hanno deciso di abbandonare gli stereotipi delle diversità per lavorare insieme su programmi e visioni convergenti. Su questo modello abbiamo costruito le alleanze a Palermo. Lo stesso modello che vorremmo si applicasse a Calatafimi Segesta.”

Comune commissariato. Pasticcio del consiglio e dell’Ars ?

“Si usa la parola “pasticcio” per indicare un lavoro disordinato, mal eseguito. Il termine da lei utilizzato non rientra nella fattispecie della deliberazione del Consiglio Comunale. I Consiglieri Comunali erano pienamente consapevoli delle conseguenze dell’atto deliberativo e chi, a maggioranza, a determinato di fatto lo scioglimento, era convinto dell’applicabilità della legge 17 dell’11 agosto 2016. In virtù di questa consapevolezza, tutti i tentativi posti in essere per cercare di mantenere in vita il Consesso civico non hanno avuto buon esito.  Lascia invece perplessi che per l’applicazione di una norma, ne occorra un’altra che ne dia l’interpretazione autentica, che dal dipartimento degli Enti Locali vengano emanate due circolari  l’una che contraddice l’altra e che venga investito per ben due volte, per il rilascio di pareri, il Consiglio di Giustizia Amministrativo! Con l’ANCI che sta, e cito testualmente, <<valutando ogni possibile iniziativa legale contro un provvedimento che sta determinando un gravissimo stravolgimento delle scelte democratiche dei cittadini>>. Una vicenda che non sembra avviarsi ad una immediata risoluzione e che di fatto tiene in “ostaggio” le Istituzioni Comunali tutte.”

Da ex presidente del consiglio uscente ha quasi l’obbligo di candidarsi a Sindaco.

“Chi ha fatto parte delle Istituzioni e chi fa politica attiva sul territorio, ha l’unico “obbligo” di creare le condizioni affinché si possa dare alla città una visione programmatica e progettuale per il medio e lungo periodo. Dalla condivisione di questa visione scaturiscono le liste dei candidati consiglieri a sostegno dei candidati Sindaci per una sua possibile attuazione. Oggi più che mai bisogna lavorare per creare quelle condizioni che possano, tra l’altro, dare certezza e continuità amministrativa ad una città che negli ultimi anni non l’ha avuta, con gravi e pesanti ripercussioni sul tessuto sociale.”

Dalla vicenda Ferrara al caso decadenza di Sciortino: il Comune e la Politica Calatafimese sono in apnea ?

“E’ del tutto evidente che le vicende che hanno investito le ultime due amministrazioni non hanno giovato e non gioveranno (per le conseguenze di carattere amministrativo) alla comunità calatafimese! Politicamente mi permetta però di fare dei distingui sulle due vicende. L’amministrazione Ferrara nel suo mandato, e fino al suo scioglimento, era supportata da una compagine politica coesa e compatta cha ha patito la vicenda. L’amministrazione Sciortino, dal giorno dopo la sua elezione è stata sostenuta da una compagine scricchiolante che ne ha determinato di fatto la sua decadenza. Gli schemi politici tradizionali, oggi non sono più riproponibili. Bisogna necessariamente confrontarsi ed aggregare sui temi comuni e valorizzare ciò che può unire le diverse realtà, o saremo destinati ad un altro “fallimento” amministrativo e politico. Quando si è in apnea bisogna tendere la mano per emergere, puntare il dito porterà inevitabilmente ad affogare.”

Fonte – SocialTp –

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