Tramite un comunicato, l’Assessore alla Biblioteca comunale di Calatafimi Segesta Gioacchino Tobia, fa chiarezza sulla situazione riguardante i vecchi libri scartati dagli scaffali della biblioteca comunale, questione che ha visto il gruppo consiliare di opposizione intervenire sulla modalità di rimozione di questi testi e sulla fine ultima alla quale saranno destinati. Riportiamo per intero il contenuto della comunicazione alla cittadinanza tutta.
“Calatafimi Segesta: La città non sarà privata di nessun testo prezioso.
In seguito ad un’attenta revisione del patrimonio librario della Biblioteca Comunale, è emersa la necessità di provvedere allo scarto di numerosi volumi in quanto obsoleti e/o particolarmente deteriorati, secondo i principi e le linee guida stabiliti da organismi internazionali quali l’ UNESCO (vedi manifesto sulle biblioteche pubbliche) e l’IFLA ( International Federation of Library Association). Tali organismi internazionali affermano la necessità e l’obbligo per le biblioteche pubbliche di mettere a disposizione della propria utenza libri costantemente rinnovati e aggiornati. Generalmente, le biblioteche comunali non hanno finalità di conservazione, gli unici documenti che sono tenute a conservare sono quelli antichi (fino al 1830), quelli rari e di pregio e i fondi appartenenti alle sezioni locali.
La durata della permanenza di un libro su uno scaffale è legata al grado di utilità che esso presenta rispetto ai bisogni della comunità. La revisione delle raccolte significa, per la biblioteca, interpretare in pieno il proprio ruolo di centro informativo. Purtroppo, molte biblioteche hanno incrementato le proprie raccolte con acquisti poco funzionali, o peggio ancora accettando acriticamente donazioni di privati, che svuotavano così librerie, soffitte e cantine, senza valutare minimamente la corrispondenza di tali donazioni alle esigenze informative dell’utenza.
L’aspetto dei contenuti, riguardo alla correttezza delle informazioni, è uno dei principali criteri utilizzati per lo scarto e occorre verificare, per offrire un servizio di qualità, che le informazioni contenute nei documenti non siano scorrette o superate. Così non devono esserci manuali per concorsi riportanti testi normativi non più vigenti; opere di divulgazione storica o scientifica contenenti informazioni confutate da ricerche successive o atlanti non aggiornati alla situazione geo-politica (che riportino, ad esempio, ancora l’Unione Sovietica e la Jugoslavia). Informazioni scorrette o superate, come avviene anche in certe vecchie enciclopedie, sono particolarmente fuorvianti e dannose nei confronti dei ragazzi, perché questi non hanno strumenti cognitivi e culturali sufficienti a confutarle.”
calatafimisegestanews
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