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Calatafimi Segesta: verso lo scioglimento del Consiglio Comunale. A rischio anche Giunta e Sindaco

By   /  13 Dicembre 2016  /  No Comments

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Calatafimi-Segesta. Durante il Consiglio Comunale del 12 dicembre 2016, dopo interrogazioni e discussioni varie, si è proceduto nuovamente alla votazione per l’approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Come già fatto durante il consiglio del 5 dicembre 2016, minoranza e PSI (Partito Socialista Italiano) hanno votato contro il Piano, bloccando di conseguenza l’iter per l’approvazione del Bilancio di previsione 2016. La mancata approvazione del bilancio, nell’ultima seduta, potrebbe portare definitivamente all’avvio delle procedure per la sospensione e scioglimento del consiglio comunale di Calatafimi Segesta. 

Da cosa dipende lo scioglimento definitivo del Consiglio Comunale ?

Il commissario nominato dalla regione, dottoressa Daniela Leonelli, sulla base del nuovo principio contabile dell’armonizzazione finanziaria, che prevede l’approvazione contestuale – o quasi (pochi giorni) – tra il bilancio consuntivo dell’anno precedente e quello previsionale dell’anno in corso; ha dato tempo fino al 5 gennaio 2017 per procedere con l’approvazione di quanto richiesto. Se ciò non avverrà, e quindi le posizioni in Consiglio Comunale rimarranno invariate, con minoranza e PSI che continueranno a votare contro il Piano Triennale dei Lavori Pubblici e il Bilancio di Previsione 2016 nei Consigli che verranno convocati entro tale scadenza, si avvierà l’iter per lo scioglimento del Consiglio

Il Comune dell’isola siciliana potrebbe essere il primo in Provincia di Trapani ad essere sospeso e sciolto dal commissario nominato dalla regione.

Cosa prevede la legge per lo scioglimento del Consiglio Comunale ?

Dalla data dell’eventuale provvedimento sostitutivo inizierebbe la procedura per lo scioglimento del consiglio, che prevede in primo luogo la sospensione dello stesso e la nomina di un commissario da parte dell’Assessore regionale per le autonomie locali, già nominato e individuato nella persona della dottoressa Daniela Leonelli, ed in secondo luogo lo scioglimento dell’ente e la nomina del commissario straordinario, adottato con decreto del Presidente della Regione, che andrà a rappresentare in toto il Consiglio Comunale. Si avrebbe quindi una Giunta, e Sindaco, in grado di operare senza un normale Consiglio Comunale formato da maggioranza e minoranza.

 

Ma attenzione perché adesso a rischiare potrebbero essere anche Giunta e Sindaco. 

Con la circolare del 16 settembre 2016 l’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica ha chiarito un aspetto che potrà causare, in tanti comuni come quello di Calatafimi che non hanno approvato il bilancio di previsione, non solo la sospensione e scioglimento del Consiglio comunale, ma anche la cessazione anticipata del Sindaco e della Giunta.

sindaci

Poco prima di ritirarsi per le ferie estive, i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana hanno promulgato la legge regionale n. 17 dell’11 agosto 2016, recante “Disposizioni in materia di elezione del Sindaco e del Consiglio comunale e di cessazione degli organi comunali. Modifica di norme in materia di organo di revisione economico – finanziaria degli enti locali e di status degli amministratori locali”, pubblicata nella GURS n. 38 del 2 settembre.

Con le modifiche apportate alla precedente norma, la L. R. 35/1997, si sancisce il principio in forza del quale “la cessazione anticipata di uno dei tre detti organi determina automaticamente la cessazione anticipata anche degli altri, la nomina di un commissario straordinario e l’avvio delle procedure dirette all’indizione delle nuove elezioni. Più in particolare, ed è questo il punto al centro della successiva circolare esplicativa, si prescrive che il principio risulterà applicabile “a decorrere dal primo rinnovo degli organi comunali, successivo all’entrata in vigore della L. R. n. 17/2016”, ma solamente in alcuni e ben specificati casi:

  • cessazione dalla carica di Sindaco e della Giunta per approvazione della mozione di sfiducia
  • cessazione della carica di Sindaco per decadenza, rimozione, morte o impedimento permanente
  • cessazione della carica di Sindaco per dimissioni
  • cessazione del consiglio comunale per dimissioni

La circolare, a firma dell’assessore Crocetta Lantieri, specifica che in tutti gli altri casi, e tra questi quello della mancata approvazione del rendiconto della gestione o della mancata deliberazione del bilancio di previsione, la disposizione trova immediata applicazione. Una disposizione non di poco conto per gli effetti dirompenti che potrebbe avere. Se prima, verificandosi la non approvazione del Bilancio di previsione, si sarebbe sciolto il consiglio comunale, ma sindaco e giunta sarebbero rimasti in carica, adesso la decadenza dei consiglieri si trascinerebbe anche quella degli altri due organi. Immediatamente.

Tale aspetto non sembra essere particolarmente piaciuto al Consiglio Regionale dell’Anci Sicilia che, riunitosi a settembre a Villa Niscemi, ha deciso che, non appena vi saranno le condizioni giuridiche, avvierà azioni legali a sostegno dei comuni che proporranno il ricorso al Tar sull’art. 5, comma 1 della legge regionale 11 agosto 2016 n. 17. “E’ necessario contrastare – hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia – una impostazione che rischia di mettere sotto scacco amministratori dell’Isola, ovvero tutti quelli che non hanno approvato il Bilancio di Previsione 2016.

Inoltre la modifica è attualmente bloccata in attesa del parere del CGA Consiglio di Giustizia Amministrativo per capire per chi attuare tale norma. Non è chiaro se questa va applicate anche per le amministrazioni elette col vecchio sistema elettorale, come a Calatafimi Segesta, o solo per quelle elette col nuovo sistema come ad Alcamo.

A chiudere il Consiglio Comunale di Calatafimi Segesta è stato il Presidente del Consiglio Dott.Salvatore Lanza dichiarandosi amareggiato e ricordando quali sono i compiti di un Consiglio Comunale nella speranza che qualcosa possa cambiare nei prossimi Consigli decisivi.

 

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