Ad inizio settimana il governo americano ha rilasciato il National Climate Assessment Report, il quale mostra chiaramente come gli effetti del cambiamento climatico siano riscontrabili in tutte le parti del territorio statunitense.
L’organizzazione non governativa Carbon Story ha lanciato un servizio per Google Maps, contenente immagini ed informazioni geografiche, evidenziando proprio gli effetti futuri del riscaldamento globale sul livello delle acque marine.
“Le estati stanno diventando sempre più calde, il numero degli incendi sale, le piogge si stanno trasformando in forti acquazzoni”, ha detto due giorni fa Jonn Holdren, il consigliere scientifico della Casa Bianca ad una conferenza, aggiungendo, “The bottom line is that climate change is not a distant threat“.
Le 800 pagine del report sono parte del programma di azioni lanciato a giugno scorso dal Presidente Obama e costituiranno le direttive per le politiche ambientali nei i prossimi due anni, scrive Dina Spector su Business Insider.
Ciò che emerge chiaramente è un aumento medio delle temperature negli Stati Uniti, dal 1895 ad oggi, stimato tra 1,3 e 1,9 gradi Fahrenheit, con un’accelerazione dagli anni 70′ in poi. Dal 2001 al 2012 questo aumento ha raggiunto i livelli più alti.
Il riscaldamento globale negli ultimi 50 anni è stato causato principalmente dallo sfruttamento dei carburanti fossili. Nonostante gli effetti di tali attività umane, vista comunque l’estensione del territorio e la variabilità dei climi, che non si distribuiscono uniformemente, nella maggior parte del suono americano si sono registrati un innalzamento delle temperature, piogge pesanti e in alcuni casi un aumento dei periodi di siccità.
Gli effetti connessi al cambiamento climatico sono evidenti in molti settori e rischiano di diventare ancor più dirompenti nei prossimi decenni. Il cambiamento climatico interagendo con altri fattori ambientali e sociali plasma la società ed il mondo naturale. I bambini, gli anziani, i malati ed i poveri sono particolarmente vulnerabili.
Gli effetti di un innalzamento costante delle temperature sulla salute umana sono ben noti: dalla riduzione della qualità dell’aria, all’aumento della popolazione vettoriale e dello stress derivante dal calore, fino alla diffusione di malattie trasmesse dall’acqua. Inoltre, gli eventi metereologici connessi al cambiamento climatico, causano morti e hanno una serie di conseguenze sanitarie sulle popolazioni vulnerabili, compresi gli impatti sulla salute mentale, come l’ansia e i disturbi da stress post-traumatico ed inoltre aumentano il rischio del riemergere di minacce per la salute ora rare negli Stati Uniti, come la febbre tropicale.
L’innalzamento dei mari, le piogge tropicali ed il calore estremo, in combinazione con il modello di sviluppo costante nelle zone costiere, danneggiano le infrastrutture. Le inondazioni di fiumi e laghi, le piogge prolungate ed il disciogliersi dei manti nevosi provocano ingenti danni ad infrastrutture civili, militari e alle linee di comunicazione, rendendo meno efficaci le tradizionali modalità di intervento e risposta alle emergenze.
La scarsità d’acqua potabile connessa ai cambiamenti climatici, di fronte ad una domanda crescente, in particolare nella parte meridionale del paese e nelle isole caraibiche e del Pacifico, potrebbe scatenare una sorta di competizione per l’acqua ed i suoi diversi usi.
Mentre alcuni tipi di produzione agricola ed alcune regioni degli Stati Uniti saranno relativamente resistenti ai cambiamenti climatici nei prossimi 25 anni, in altre zone, calore estremo, siccità, malattie e forti acquazzoni causeranno ingenti danni alle produzioni causandone una drastica riduzione.
Colture e bestiame patiranno le conseguenze del cambiamento climatico e le scorte alimentari diminuiranno in tutto il paese.
In alcuni parti dell’Alaska, Louisiana, nelle isole del Pacifico e in altre località costiere, erosioni ed inondazioni connesse a tali cambiamenti costringeranno alcune comunità indigene a migrare in altri territori, per via della scarsità di mezzi di sussistenza.
Gli ecosistemi non sembrano più in grado di reagire autonomamente ad eventi estremi quali incendi, inondazioni e tempeste, creando gravi conseguenze per la conservazione della biodiversità e di alcune specie animali e vegetali.
I cambiamenti climatici limitano le capacità di ecosistemi quali foreste e spiagge, di ridurre gli impatti degli eventi estremi sugli esseri umani e sulle infrastrutture. L’aumento delle temperature oceaniche, danneggiando le barriere coralline, altera la produzione, l’abbondanza e la produttività di alcune specie marine.
Appare chiaro come politiche che includano un ripensamento globale immediato, sia in termini di crescita sostenibile che di sviluppo di nuove tecnologie, sia a questo punto indispensabile, e gli Stati Uniti, paese guida di una civiltà come quella Occidentale che sul consumismo sfrenato e sullo sfruttamento delle risorse terrestri ha costruito la propria fortuna, dovrebbero farne da volano.
Fonte – IBT-
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