Almeno sei mesi. E’ questo l’intervallo minimo dopo il completamento del ciclo primario di vaccinazione anti-Covid che si deve rispettare, per ricevere la terza dose (dose booster) di vaccino anti-Covid-19.
Con la circolare 0045886-08 del Ministero della Salute del 08-10-2021, il governo nazionale ha indicato le categorie che possono accedere alla terza dose (dose booster) di vaccino anti-Covid. Eccole di seguito:
- soggetti di età uguale o superiore a 80 anni;
- il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani;
- *esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie, e socio-assistenziali, secondo le attuali indicazioni;
- persona con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/persistenti di età uguale o maggiore di 18 anni (vedi allegato 2 qui di seguito);
- soggetti di età uguale o superiore a 60 anni.
Nota bene: per tutte le categorie sopra indicate, per poter ricevere la dose booster, il ciclo primario deve essere completato da almeno 6 mesi.
*Si fa presente che ad oggi, 10/10/2021, la somministrazione della dose booster agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario, è consentita agli over 60 o a chi rientra nell’allegato 2.
L’Asp di Trapani, in coerenza con quanto indicato dalla circolare del Ministero della Salute, ha avviato la somministrazione della dose booster. E’ possibile recarsi presso uno dei punti vaccinali della provincia per ricevere la propria dose, anche senza prenotazione.
Il periodo di sei mesi è quello più indicato dalle aziende farmaceutiche come il limite di efficacia massima del vaccino. Da Pfizer a Moderna, da AstraZeneca a Johnson & Johnson, in linea generale tutte si dicono favorevoli alla terza dose. I dati israeliani sulla terza dose di vaccino anti-Covid “ci dicono che è importante realizzare questa rivaccinazione, in particolare per i fragili e gli esposti”. Lo ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’università Statale di Milano, commentando lo studio israeliano pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’.
Dallo studio emerge come con una terza dose Pfizer porterebbe l’efficacia del vaccino a circa il 95% di protezione anche rispetto alla variante Delta.
Gli studi a disposizione
In un rapporto di 53 pagine inviato alla Food and drug administration americana (Fda), la Pfizer illustra la necessità di una terza dose del suo vaccino anti-Covid, fornendo i dati di diversi studi. In particolare, l’azienda farmaceutica cita le più recenti sperimentazioni condotte dai propri ricercatori che hanno inoculato un ‘booster’ in 306 volontari che avevano già ricevuto due dosi del prodotto. In questi individui gli anticorpi al Sars-Cov2 sono risultati triplicati rispetto persino a chi aveva già ricevuto le due dosi. Nessuna complicazione è stata osservata in chi ha avuto la terza dose, nè casi di miocardite o pericardite. Gli anticorpi osservati invece dopo la terza dose hanno evidenziato anche la capacità di prevenire l’infezione causata dalla variante Delta. Tra le altre informazioni a favore del booster, l’azienda famaceutica ha incluso i dati di uno studio della società sanitaria «Kaiser Permanente» della Southern California, secondo cui l’efficacia della vaccinazione piena (senza la terza dose) scenderebbe dall’ 88% del primo mese dopo la seconda iniezione a solo il 47% dopo 5 mesi.
LA DOSE ADDIZIONALE
E’ già attiva da diverse settimane invece la possibilità di ricevere la dose addizionale per determinate categorie di utenti che soffrono di patologie immumnodepressive. La differenza tra dose addizionale e dose booster sta nel target di riferimento e nella tempistica di somministrazione.
Mentre la dose addizionale per le categorie di persone che elencheremo di seguito può essere somministrata dopo 28 giorni dal completamento del ciclo primario visto la loro condizione immunosoppressiva; la dose booster può essere somministrata alle categorie precedentemente indicate solo dopo almeno 6 mesi dal completamento del ciclo primario.
Ecco le categorie di persone che rientrano nella dose addizionale:
- “trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
- trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
- attesa di trapianto d’organo;
- terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
- patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
- immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
- immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
- dialisi e insufficienza renale cronica grave;
- pregressa splenectomia;
- sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico”.
Indipendentemente dal vaccino ricevuto nelle due dosi precedenti, o una in caso sia stato Janssen, verrà somministrato Comirnaty BioNTech/Pfizer dai 12 ai 18 anni e Spikevax Moderna ai maggiori di 18.
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