Il diritto allo studio è un diritto fondamentale, sancito sia dalla nostra Costituzione, sia dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU. In Italia però mentre i livelli base dell’istruzione sono gratuiti, i livelli più alti, gli studi universitari, non lo sono. Ci siamo quindi chiesti quanto si paga in Italia per un’istruzione universitaria di tipo pubblico e quanto si paga all’estero.
In Italia le tasse universitarie non sono uguali per tutti gli studenti, c’è una certa autonomia da parte degli Atenei, cambiano in base alla città, al reddito e alla situazione dello studente (es. i fuoricorso spesso pagano di più). Quello che non cambia è il trend degli aumenti, in 10 anni, secondo le rilevazioni statistiche del MIUR (anno 2012), c’è stato un aumento del 63%. La contribuzione media è intorno ai 1.000 euro, si paga meno al sud dove ad es. Potenza, Palermo e Catanzaro hanno una contribuzione media di 500 euro, mentre al nord si sfiorano i 2000 euro col Politecnico di Milano e Venezia. Questi sono dati medi di cui bisogna tener conto, ma che possono cambiare molto a seconda del reddito familiare dello studente.
All’estero quanto si paga? Partiamo dagli Stati Uniti, qui l’istruzione universitaria è un vero e proprio lusso, gli studenti spesso sono costretti ad indebitarsi per far fronte alle tasse universitarie che, per le università pubbliche, sono mediamente sui 20 mila dollari annui (circa 15 mila euro). Nei Paesi europei la situazione invece è decisamente migliore. L’unico Paese che mantiene costi altissimi è l’Inghilterra, dove parliamo di 9.000 sterline annue (circa 11.500 euro). La Francia non permette autonomie alle università e impone tasse uguali per tutti, intorno ai 200 euro annui. In Spagna i costi sono simili ai nostri, con una media di 1.000 euro annui.
Università gratis? Ecco invece un elenco di Paesi europei dove non si pagano tasse universitarie: Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Malta, Norvegia, Repubblica Ceca, Scozia e Svezia. Da segnalare che Finlandia e Norvegia, oltre a non far pagare le tasse universitarie, concedono anche aiuti economici a tutti gli studenti, in pratica li pagano per farli studiare.
Da questa analisi possiamo tranquillamente dire che l’Italia è uno dei Paesi europei con le università più care, ciò incide anche sul numero dei laureati. I dati tratti dalla banca dati di Cineca rivelano che nell’ultimo anno ci sono stati ben 34 mila laureati in meno rispetto all’anno precedente (-11,5%) e l’Italia si posiziona ultima trai 28 Stati dell’Unione Europea con appena il 22,5% dei giovani laureati, contro il 33% della Germania e il 44% della Francia.