E’ capace di intendere e di volere don Sergio Librizzi, l’ex direttore della Caritas di Trapani, arrestato a giugno dell’anno scorso dalla sezione di pg della Forestale di Trapani con le accuse di violenza sessuale e concussione. I periti nominati dal gip hanno appena oggi certificato che don Librizzi non è affetto da disturbi, quindi, nessuna patologia, come aveva certificato invece il consulente di parte, lo ha indotto a comportarsi compiendo violenza nei confronti dei soggetti, extracomunitari, diventati nel tempo sue vittime.
Violenze compiute quindi con perfetta lucidità, in cambio di favori che avrebbe reso quale componente della commissione prefettizia per la concessione dello status di rifugiato politico, sostiene la Procura di Trapani che con i pm Di Sciuva, Morri e Tarondo sta rappresentando le accuse nel processo col rito abbreviato che si sta svolgendo dinanzi al gip giudice Antonio Cavasino. Alla nomina dei periti il giudice Cavasino è giunto dopo che il consulente della difesa, il dott. Gaetano Vivona, in poche pagine aveva certificato l’incapacità di intendere e di volere, don Librizzi per il medico è affetto dalla sindrome di “Don Giovanni”. Contro la consulenza di parte si è espresso il pm Di Sciuva e dinanzi alle argomentazioni “critiche” della Procura il gip ha affidato a due periti l’incarico di certificare l’esistenza o meno dell’incapacità di intendere e di volere. I medici incaricati, Domenico Micale e Maurizio Marguglio, hanno oggi depositato la loro perizia che ha ribaltato le conclusioni del consulente di parte. A metà settembre alla ripresa del processo i due periti verranno sentiti da gip, pm e difesa. Quella su don Librizzi è una indagine che ha aperto altri scenari. Intanto si sono scoperte violenze sessuali che don Librizzi avrebbe compiuto quando era direttore del seminario di Trapani. In Procura sono stati sentiti alcuni delle allora giovani vittime. Reati caduti in prescrizione ma che sono stati documentati dai pm nel processo in corso perché utili a sostenere le già pesanti accuse contro il sacerdote.
Poi c’è l’inchiesta che ha portato la Procura a indagare l’ex vescovo di Trapani, mons. Francesco Miccichè per l’appropriazione di fondi per l’8 mille destinati alla Caritas. Don Librizzi interrogato in merito si è limitato a confermare che per anni quei soldi che sarebbero dovuti essere destinati alle opere di carità non sono mai passate dalla cassa della Caritas di Trapani, ma finiti direttamente nella disponibilità del vescovo. Tra le carte sui tavoli dei pm ci sono anche i verbali di audizione di molti testimoni sentiti dai magistrati per cercare ricostruire la gestione della Caritas e delle cooperative che si sono occupate dell’assistenza agli extracomunitari.
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