La volontà di coniugare gli impianti per energie rinnovabili con soluzioni esteticamente gradevoli, che non devastino il paesaggio urbano: è questo il concetto alla base della Land Art Generator Initiative (LAGI), la competizione annuale che mira a far andare di pari passo il design e la produzione di energia. Ed il progetto che ha vinto l’edizione di quest’anno è certamente intrigante: una gigantesca “clessidra solare”.
Il suo creatore, il designer argentino Santiago Muros Cortés, ha immaginato di posizionarla nella baia di Copenhagen. L’impianto consiste di due enormi bulbi sovrapposti, che nonostante le dimensioni non rubano spazio ai cittadini, ma gli offrono addirittura un’area di incontro: la struttura inferiore creerebbe infatti una collinetta sulla quale le persone potrebbero sedersi, rimanendo all’ombra della struttura superiore.
Dal punto di vista energetico, la parte superiore della clessidra è formata da eliostati, fabbricati da Abengoa Solar: si tratta di dispositivi in grado di deviare la luce del Sole e concentrarla in un punto. In questo caso la concentrazione verrebbe a formare un raggio di luce solare diretto verso la parte inferiore, simulando lo scorrere della sabbia in una vera clessidra.
Lo scopo di questo raggio, oltre a rappresentare un elemento di attrazione per i cittadini, è quello di riscaldare un liquido per il trasferimento del calore a temperature superiori ai 600°C. Questo permetterà all’acqua presente nella clessidra di trasformarsi in vapore ed alimentare un generatore a turbina, che a sua volta produrrà energia. Una piccola parte del vapore sarà inviata lungo il “collo” della clessidra, per rendere il raggio di luce più visibile.
Secondo il progettista la clessidra, con un diametro di 50 metri e 1.960 metri quadri di eliostati, dovrebbe essere in grado di produrre 7.500 megawatt/ora all’anno, riuscendo quindi ad alimentare 860 case.