L’inquinamento degli oceani sta diventando un problema sempre più allarmante: recenti studi dimostrano che nelle acque del nostro Pianeta sarebbe disperso circa 1 miliardo di tonnellate di rifiuti, una quantità impressionante, che rischia di compromettere seriamente gli ecosistemi marini in maniera irrimediabile; per pulire il mare dalla plastica sono state “escogitate” diverse soluzioni, molte delle quali troppo costose, altre invece sembra più interessanti da un punto di vista artistico che realmente utili sul piano pratico. Una di questi è la ruota solare.
Installata a maggio a Baltimora, nel Maryland, si trova nell’area portuale della città, alla foce di uno dei più grossi fiumi della zona, nella baia di Chesapeake, e ne ripulisce l’acqua prima che questa confluisca nell’oceano.
Il progetto è interessante e, a pochi mesi dall’entrata in funzione, i risultati fanno ben sperare; riesce infatti produrre circa 23 tonnellate al giorno di rifiuti grazie all’energia solare.
Il funzionamento del ‘mulino’ solare è abbastanza semplice. I rifiuti del fiume e della baia sono catturati da grandi bracci di contenimento galleggianti, sistemati controcorrente. Poi detriti e spazzatura sono ‘rastrellati’ e indirizzati ad un nastro trasportatore inclinato, che li solleva dall’acqua e che li convoglia in un contenitore galleggiante. Il nastro è protetto dal vento e dalla pioggia mediante un’apposita copertura. L’energia necessaria a muovere il nastro arriva dalla rotazione di una ruota a pale come quelle dei mulini ad acqua, mossa infatti dalla corrente, ma anche dall’energia derivata da alcuni pannelli solari appositamente installati.
Un sistema antico, questo, che ricorda un mulino, dove la modernità è costituita dall’energia solare che alimenta la ruota quando la corrente non basta a mantenere in movimento il nastro pulisci-acqua.