Non chiamatele nozze gay ma civil partnership. Il modello è quello tedesco: le coppie omosessuali potranno iscriversi all’ufficio dello stato civile in un apposito registro dedicato ai ‘matrimoni’ tra persone dello stesso sesso. In questo modo potranno usufruire degli stessi diritti e doveri delle coppie eterosessuali sposate: reversibilità della pensione, diritto alla successione in caso di morte e la possibilità di assistenza negli ospedali e nelle carceri nonché di partecipare ai bandi per le case popolari. Con una postilla: non potranno chiedere un bambino in adozione, ma un partner potrà adottare il figlio dell’altro per garantire una continuità relazionale.
È questo il testo della legge, anticipato dal quotidiano L’Unità, che il Partito democratico vorrebbe approvare in autunno per regolare i legami omosessuali. L’impulso è arrivato sabato dallo stesso Matteo Renzi, che ha promesso il varo di una legge a settembre. Una disciplina che non riguarderà gli eterosessuali ma sarà studiata specificatamente per le coppie gay escluse dal matrimonio vero e proprio.
Il modello è quello delle civil partnership introdotte in Germania, molto vicino a quello inglese poi superato dalle nozze gay introdotte da David Cameron. “Al momento”, scrive L’Unità, “questa è la strada che hanno imboccato in commissione giustizia del Senato dove le varie proposte avanzate (soprattutto da Lumia, Marcucci e Lo Giudice del Pd) sono state riunite in due testi separati (ma che potrebbero ritornare a far parte di una unica proposta di legge) dalla relatrice Monica Cirinnà”.
I testi sarebbero già pronti per andare in aula, con il beneplacito di Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme, da sempre interessato a introdurre in Italia le nozze gay ma favorevole al compromesso raggiunto con le civil partnership alla tedesca: “Inutile la contrapposizione ideologica, altrimenti non si arriverà mai a dare diritti agli omosessuali”.
Soltanto nei giorni scorsi la Corte costituzionale è tornata a pronunciarsi su un aspetto delle relazioni lgbtq (lesbo-gay-trans-bisexual), sentenziando che un uomo diventato donna può rimanere sposato alla moglie nonostante per la legge ormai si tratti di un matrimonio tra due donne. La Consulta giù nel 2010 con la sentenza 138 aveva chiesto ai legislatori di normale le unioni omosessuali.
Nonostante la presenza in commissione Giustizia di Carlo Giovanardi (Ncd), alleato di governo contrario soprattutto all’adozione dei figli del partner, il testo di legge potrebbe garantire l’appoggio dei 5 stelle così come di Sinistra ecologia e libertà.
Fonte -HP-
calatafimisegestanews
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